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Bolletta, salta il bonus promesso alle famiglie 

Da anni si ipotizzano 50 euro all’anno per famiglia, utilizzando i fondi versati dai concessionari degli impianti idroelettrici. Nuovo orientamento della giunta: utilizzare l’energia gratuita per illuminare scuole e ospedali. Ulli Mair: «Un voltafaccia indecente»



BOLZANO. Promesso da anni, oggetto di campagna elettorale della Svp, non arriverà il bonus energia da 50 euro per i cittadini. Non è ancora deciso, ma l’orientamento della giunta provinciale, che ha visto l’audizione degli esperti dell’Appa invitati dall’assessore Giuliano Vettorato.

Per attutire il colpo, la giunta annuncia che la questione verrà discussa in consiglio provinciale. «Prenderemo una decisione condivisa in base all’analisi costi-benefici», rassicura il presidente Arno Kompatscher, ma Ulli Mair (Freiheitlichen) non ci sta: «È indecente, quanto stanno facendo. Sono anni che la Svp promette il bonus. Adesso si rimangiano tutto».

Il tempismo non aiuta. La scelta trapela proprio nel mese in cui a livello nazionale scatteranno i maxi aumenti alle bollette: più 29,8% energia elettrica, più 14,4% gas.

Nel 2018 il consiglio provinciale aveva approvato una risoluzione a favore del bonus per le utenze familiari. Il tema è in discussione da molti anni. Il principio è semplice: l’acqua è una delle ricchezze di questo territorio ed è giusto che una parte degli introiti dell’energia idroelettrica vada ai cittadini.

La cifra ipotizzata per il «bonus elettrico» era di circa 10 milioni all’anno. La Provincia, in base all'articolo 13 dello Statuto di Autonomia, ha il diritto di ricevere annualmente e gratuitamente dai concessionari di impianti idroelettrico una certa quantità di energia o il valore equivalente in forma monetaria.

La seconda soluzione è quella attualmente utilizzata. L’ipotesi era di trasferire ai cittadini l’introito dei concessionari attraverso il bonus. La giunta si è orientata su un nuovo scenario.

«L’opzione è quella di ottenere l'energia elettrica dai gestori delle centrali, utilizzandola negli edifici pubblici, per l'illuminazione pubblica e simili. Possibile una terza opzione con forma mista», così Kompatscher.

Salvo sorprese, l’ipotesi di bonus da 50 euro verrà mandata in archivio. La Provincia punta a utilizzare l’energia ricevuta dai concessionari per illuminare scuole, ospedali e altri edifici pubblici. «Rispetto al bonus in bolletta, questa soluzione garantirebbe un valore doppio, a causa della tassazione», riferisce Vettorato.

L'obiettivo del bonus, secondo Kompatscher, «resta la compartecipazione della popolazione alla generazione di valore ottenuta utilizzando la risorsa pubblica acqua per la produzione di energia».













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