BOLZANO

Bolzano, è disastro al Virgolo: «Qui ci scappa il morto»

Le preoccupazioni di vicini e proprietari dopo il rogo scoppiato all’interno del complesso ormai in rovina da anni


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Prima o poi qui ci scappa il morto». Nessun allarmismo ma semplice realismo quello di Silvia Tauferer, grafica bolzanina, che assieme al marito Johann Werner gestisce l’agritur “Kohlerhof” sul Virgolo, a due passi dall’ex albergo Bellavista dove l’altra sera è scoppiato un violento incendio. Le fiamme si vedevano da piazza Walther, l’odore di bruciato è arrivato fino in piazza Verdi.

I vigili del fuoco hanno impiegato alcune ore per domare il rogo che si è sviluppato all’interno della costruzione, ormai mezza diroccata, che fino agli anni Settanta ospitava la stazione a monte della funivia, la discoteca e un bar.

Quando sono arrivati i pompieri dentro non c’era nessuno, ma è chiaro che qualcuno il fuoco l’ha appiccato forse anche solo per gioco, ma poi la situazione è sfuggita di mano: le fiamme sono diventate subito altissime.

«Il vecchio albergo e l’area circostante - spiega Tauferer - sono meta ormai abituale di giovani e giovanissimi che si introducono all’interno scavalcando le recinzioni: c’è chi ci passa il pomeriggio e chi sta lì tutta la notte. Senza probabilmente neppure rendersi conto dei rischi ai quali si espongono, perché lì dentro ormai cade tutto a pezzi e c’è sporcizia ovunque».

L’ingegner Vittorio Repetto, che fa parte della cordata di imprenditori proprietaria dell’intero complesso, è esasperato: «Tutto quello che potevamo, l’abbiamo fatto: murato con il cemento armato le costruzioni, recintato l’intera area. Abbiamo presentato anche una serie di denunce contro ignoti. Risultati? Zero. Non serve a nulla. Continuano ad entrare comunque: a danneggiare, spaccare, lasciare immondizie dappertutto che periodicamente provvediamo a rimuovere. Quello che più ci preoccupa è che prima o poi qualcuno possa farsi del male seriamente, introducendosi all’interno del complesso di giorno e di notte. A questo punto c’è un’unica speranza e si chiama Benko».

Sono anni che Bolzano assiste alla trasformazione di una delle aree verdi più belle della città - da lassù si domina l’intera conca - in un immondezzaio, ritrovo di drogati, senzatetto e ultimamente anche giovanissimi che si divertono a postare su YouTube il video di qualche bravata fatta in mezzo ai ruderi di quella che è stata una splendida zona ricreativa. La vegetazione sta ormai coprendo tutto: sopravvivono i resti dei campi da tennis dove si sono disputate sfide epiche e della piscina; oltre che l’edificio con la scritta sempre più sbiadita “Pensione Bellavista”.

Sei-sette anni fa, l’imprenditore Peter Thun avrebbe voluto realizzare lassù la sede dell’azienda famosa in tutto il mondo per gli angioletti: era pronto ad investire milioni di euro. C’era già l’accordo con i proprietari dell’area e la promessa di mettere a disposizione spazi per la collettività.

Gli ambientalisti si opposero, nacque anche un comitato per salvare il Virgolo. Il Comune non disse né sì né no e l’imprenditore rinunciò all’operazione.

Sono passati gli anni, non solo il Virgolo non è stato salvato, ma il degrado è peggiorato ulteriormente.

«Benko ha un bellissimo progetto di rilancio per quell’area - assicura Repetto - che prevede anche la realizzazione di una funivia da piazza Verdi. È un’occasione storica che Bolzano stavolta non può farsi scappare».













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