«Bolzano è ferma ormai da anni»

BOLZANO. «Allora, io ragiono così: dopo un ipotetico no a Benko cosa resta?». Appunto, Stenico , cosa resta? «Niente. Che tutto rimane com'è. Deposito dei bus in pieno centro, un parco che non è un...


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Allora, io ragiono così: dopo un ipotetico no a Benko cosa resta?». Appunto, Stenico , cosa resta? «Niente. Che tutto rimane com'è. Deposito dei bus in pieno centro, un parco che non è un parco ma pieno di cubetti, condomini degradati. Starà così altri dieci anni. Ma per Bolzano è un classico. Nulla va toccato, anche il brutto. E sentir parlare così chi è stato in Comune per 15 anni mi mette malinconia». Alberto Stenico ha appena finito di rilanciare ieri mattina, con Anna Pitarelli, la campagna dei gazebo per Zukunft Bozen, il gruppo che fiancheggia , ab initio, il progetto benkiano. Dirigente delle coop, cultura di sinistra, sindacato, uffici studi economici, è quello, tra i pasionari del Kaufhaus, che ci mette più elementi di complessità nel suo essere a favore dell'idea di riqualificazione.

Come andrebbe impostata la discussione?

«Non così come leggo. Troppa ideologia».

E allora?

«Perché non fare come si faceva una volta a sinistra. Del tipo: quali sono gli interessi in campo, ad esempio».

E quali sono?

«C'è il nostro ceto più ricco, quello commerciale, in particolare le famiglie che tengono in mano l'economia del centro storico da centinaia d'anni, che non vogliono perdere le loro rendite di posizione. Benko non è il cattivo. E' come loro. Che affittano a cifre spropositate e fanno chiudere i negozi. Ma ha un difetto: non è dei loro. E' straniero».

Ma se ce la facessero a vincere al referendum?

«Beh, tutto resterà com'è. E' quello che vogliono. Perché non c'è un'idea alternativa. E poi perché Bolzano è così».

Così come?

«Ferma. Esempi? L'Areale. I primi progetti datano 7 anni fa. Dunque? Nulla. E così tutto il resto. Virgolo, strade, arginali. E non voglio, per carità di patria, neanche accennare al buco di via Alto Adige».

Essere fermi che vuol dire?

«Andare indietro. Bolzano è in declino».

Uno slogan?

«No, numeri. 500 aziende e 5000 addetti scomparsi in dieci anni nell'edilizia. E in una città senza contadini e albergatori è il settore che ha sempre trainato. Abbiamo in città il doppio della disoccupazione che c'è in provincia, la metà degli assegni di povertà altoatesini sono a Bolzano. Continuo?».

E Benko che vuol dire?

«Lavoro per aziende, tecnici, imprese, artigiani, famiglie per almeno quattro anni. E questo al netto degli eventuali occupati poi nel centro commerciale».

C'è chi contesta i numeri.

«Non quelli della crisi immagino. Quelli degli occupati, ho sentito. Ma non è importante se saranno duemila, mille o 1200: è che un cantiere così farà lavorare l'indotto, quello che è fermo da dieci anni».

E il parco?

«Vedete cos'è ora?»

Degradato?

«Non entro sul tema. Anche se la sicurezza è essenziale per la città. La gente deve poter camminare tranquilla e qui non succede. No, parlo architettonicamente. Oggi è pieno di stradine, cubetti, il verde quasi non si sfiora. Ripensarlo è male?».

E il costo della permuta del suolo pubblico? Qualcuno dice che è al ribasso...

«Non ci vogliamo fidare dell'ufficio estimo provinciale? Bene, licenziamoli. Perché invece la valutazione del buco di via Alto Adige non è stata fatta forse in eccesso dal Comune? Quella sì va bene...e infatti il buco è ancora lì».













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