Anziani

Bolzano: 20 milioni per ampliare la casa di riposo di via della Roggia

Cambio al vertice della Fondazione: dopo 15 anni lascia Nirvana Predazza. Al suo posto l’architetto Claudio Lucchin che dovrà condurre in porto l’operazione con il Comune


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Se non ci fosse stato il limite dei tre mandati, mi sarebbe piaciuto continuare. Però dopo 15 anni lascio la presidenza della Fondazione La Roggia, con la soddisfazione di aver contribuito a portare a buon punto l'operazione che prevede l'ampliamento della Casa di riposo di via della Roggia, utilizzando un immobile di proprietà del Comune che si trova nelle adiacenze». Nirvana Pedrazza, salutata e ringraziata dalla direttrice della Casa Paola Clarì assieme a tutto lo staff e dagli ospiti, era stata chiamata a presiedere il consiglio d'amministrazione della Fondazione dall'allora sindaco Luigi Spagnolli.

«Era il 2008 - racconta - ed ero appena andata in pensione, dopo 42 anni passati nelle scuole dell'infanzia: i primi dieci come insegnante; gli altri 32 come dirigente. L'idea di passare dai bambini alla terza età non mi entusiasmava. Però Spagnolli aveva insisto. E alla fine avevo deciso di provarci. Agli anziani ho dato quello che, nella mia precedente attività, avevo regalato ai bambini. Ovvero attenzione, cura, ascolto. Come nella scuola dell'infanzia abbiamo organizzato le feste per i compleanni; poi Carnevale, Pasqua, San Nicolò e a Natale il pranzo con un parente per ciascun ospite perché non c'era lo spazio per invitarne di più. È stata un'esperienza che mi ha dato davvero molto». Nirvana Pedrazza passa il testimone all'architetto Claudio Lucchin che, assieme al cda composto dall'ex giudice Edoardo Mori, la professoressa Franca Maria Carriglio e gli avvocati Thomas Tiefenbrunner e Corrado Finocchiaro, dovrà condurre in porto la non facile operazione di ampliamento della casa di riposo.

La struttura, che si trova al civico 5 di via della Roggia, dispone di 38 letti. La Fondazione che la gestisce è privata, ma 34 dei 38 posti vengono assegnati secondo il criterio del bisogno, applicato anche nelle case di riposo gestite da Assb; solo 4 posti vengono assegnati direttamente dall' ente privato. Dalle 38 stanze attuali si dovrebbe arrivare a 80. Le 42 nuove verrebbero realizzate nell'immobile di proprietà del Comune che si trova la civico 1 di via della Roggia. Un edificio fatiscente che oggi è vuoto o quasi, dopo che si è provveduto a trasferire coloro che abitavano nei 18 alloggi sociali. «C'è il progetto di massima firmato dall'architetta Dorothea Aichner già approvato - spiega Pedrazza -. L'edificio del Comune verrebbe abbattuto, ricostruito e collegato al nostro. Il costo è di 20 milioni di euro. Provincia e Comune ci mettono 10 milioni; il resto ce lo mette la Fondazione che per finanziare l'operazione venderà dei terreni. La fase successiva prevede che si faccia il progetto esecutivo e si sottoscriva la convenzione che, per ammortizzare l'investimento, noi vorremmo fosse di 50 anni, il Comune di 30». Soddisfatto l'assessore al sociale Juri Andriollo: «In questo modo riusciamo a raddoppiare l'offerta di posti letto in centro storico, dove attualmente c'è solo la "Santa Maria". Dal punto di vista patrimoniale l'operazione è complessa ma siamo in dirittura d'arrivo. Mentre, nonostante le ripetute promesse dell'assessore provinciale Bessone, è tutto fermo sia per quanto riguarda il nuovo distretto socio-sanitario di Oltrisarco sia per quanto riguarda la nuova casa di riposo».













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