Bolzano, 3.000 inquilini Ipes morosiUn buco di 4 milioni e mezzo

Le cifre fornite dall'assessore Tommasini riguardano i mancati introiti sugli affitti per gli appartamenti ma anche garage, negozi e uffici



BOLZANO. In panne l’Istituto provinciale per l’edilizia sociale. Secondo gli ultimi dati disponibili, al 31 gennaio scorso l’Ipes contava 2.942 inquilini morosi, per una cifra stimata attorno ai 4,5 milioni di euro. Lo si evince dalla risposta dell’assessore provinciale all’edilizia sociale, Christian Tommasini, a un’articolata interrogazione del consigliere provinciale dei Freiheitlichen Pius Leitner.
 Alla fine del 2009, gli affittuari morosi erano in totale 1.738, contando però solo gli appartamenti e gli alloggi per lavoratori. Il loro numero a inizio 2010 è aumentato, ma a questo si devono poi sommare gli altri affittuari morosi, sui quali il consigliere Leitner ha chiesto precisi lumi. E i dati forniti dall’Ipes, per tramite dell’assessore Tommasini, sono assai sconfortanti.
 Cominciamo dagli alloggi. Per il residenziale, al 31 gennaio scorso risultavano non in regola con i pagamenti 1.536 nuclei famigliari, dei quali 181 stranieri (le statistiche fornite non contemplano i dati disaggregati fra Ue e non-Ue) per una cifra non incassata di 208.918 euro; 539 i morosi del gruppo linguistico tedesco, per una cifra non incassata di 853.123 euro; e infine 804 dell’italiano, per un mancato introito di 1.121.173 euro, e 12 del ladino, per un ammanco di 7.162 euro. A questi 1.536, occorre aggiungere altri 224 morosi. Si tratta di chi ha usufruito di alloggi protetti per lavoratori, non saldando in parte o del tutto i propri debiti. Qui la parte del leone è in capo agli stranieri: 211 i casi su un totale di 224. La cifra loro ascrivibile è di 92.960 euro, contro un totale di 98.887. Ma non è finita qui, perché, tanto per fornire un esempio, c’è pure chi non ha pagato per altro, in primis il garage. I furbi, in questo caso, assommano a 75, per la non indifferente cifra di 52.512 euro. Qui, la parte del leone è degli italiani: 53 casi.
 Ma si può anche proseguire con altre categorie, come ad esempio gli affittuari non residenziali, ossia i negozi e gli uffici. Qui l’ammanco è stato causato da 37 aziende poco serie (o in difficoltà per via della crisi economica). Il mancato introito raggiunge la tutt’altro che indifferente cifra di 132.321 euro.
 A questi buchi di bilancio si possono aggiungere gli inquilini che, pur pagando regolarmente l’affitto, non si degnano di saldare le spese di condominio. Anzi, a dirla tutta, più che di singoli si tratta di interi condomìni. In tutto sono 8, per la bella somma di 42.578 euro. Infine, c’è da considerare un’ultima categoria, ma assai ben rappresentata: gli affittuari che hanno lasciato gli immobili dell’Ipes, senza però pagare l’affitto dell’ultimo oppure degli ultimi mesi. E non si tratta di bruscolini: in tutto sono coinvolti 1.058 nuclei familiari, per un mancato introito di quasi 2 milioni di euro. Anche qui, la parte del leone spetta al gruppo linguistico italiano. Se gli stranieri non hanno saldato i conti per 322.609 euro, e i tedeschi non hanno pagato il dovuto per oltre il doppio, 702.640 euro, e tralasciando infine i ladini con 6.854 euro, il gruppo linguistico italiano ha scordato di pagare quasi un milione di euro. In totale, si tratta di 2.942 persone, per una mancato introito di 4,5 milioni di euro.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità