BOLZANO

Bolzano, a Don Bosco invasione di cornacchie: i residenti scrivono al Comune

Gracchiare assordante alle prime ore del mattino e auto ricoperte di guano. L'ornitologo: "E' un assembramento, ma sono solo disagi passeggeri"


di Alan Conti


BOLZANO. Decine di cornacchie ad annerire il cielo all'alba, con il sole che sale all'orizzonte.

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Un'immagine da film, un filo inquietante, che porta con sè disagi per i residenti che sono molto più concreti delle suggestioni cinematografiche. Un gracchiare assordante, tutti i giorni all'alba, che non permette di riposare ed alcune auto completamente ricoperte di guano. L'area interessata è molto vasta nel quartiere di Don Bosco con epicentro vicino al Palasport ed estensioni tra il parco Europa, via Parma, via Resia e via Gutenberg. I cittadini, quindi, hanno preso lo smartphone riprendendo la scena per chiedere aiuto al Comune e alla giardineria comunale. Il disagio, però, è solo temporaneo e a confermarlo sono gli ornitologi.

“Sono anni che reclamiamo – spiega la residente Nadia Chieregato sul gruppo “Sei di Bolzano Se..” - ma il Comune non ha mai fatto nulla. Il marciapiede e parte della strada sono ricoperte di guano scivoloso. E' pericoloso oltre che poco igienico. Parcheggiare in viale Europa significa ritrovarsi l'auto ricoperta con la vernice intaccata. E' un problema serio e vanno trovate delle contromisure”. A cercare di inquadrare scientificamente la situazione è l'ornitologo dell'Oipa Maurizio Azzolini che l'anno scorso si incaricò di un sopralluogo specifico proprio a Don Bosco. “Sì, siamo di fronte ad un assembramento di taccole, un corvide passeriforme urbanizzato più piccolo delle cornacchie. In mezzo c'è anche qualche cornacchia nera ma in misura minore. Tecnicamente si tratta di un “roost”, un gruppo di raccolta temporaneo prima che gli uccelli si disperdano sul territorio per nidificare. Capisco il disagio di chi abita in quell'area, ma durerà solo fino a fine febbraio, massimo inizio marzo. Non è un problema costante e duraturo”. Qualcuno è preoccupato per possibili attacchi dal cielo. “Qui entra in gioco una componente più suggestiva o cinematografica, ma poco scientifica. E' praticamente impossibile che questi volatili attacchino l'uomo. Può accadere, seppur raramente, che le cornacchie difendano il nido se qualcuno si avvicina troppo con qualche leggera beccata ma questo succede a maggio o giugno e non in gruppo. Un'eventualità, ripeto, molto rara”. Il problema delle auto sporcate, invece, si può ovviare solo con la prevenzione. “Purtroppo può accadere – ammette Azzolini – e forse è bene prestare attenzione a non posteggiare proprio sotto alcuni alberi in questo breve periodo. Non siamo, però, di fronte ad un'emergenza. Si tratta della classica convivenza urbana tra uomo ed animale. Può capitare di dover trovare dei compromessi”.

Nei prossimi giorni, in ogni caso, l'associazione Oipa tornerà per un sopralluogo a Don Bosco proprio con l'esperto Azzolini. L'intenzione è di continuare a monitorare la situazione anche per rassicurare i residenti. In attesa della riproduzione e dello scioglimento del roost.













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