BOLZANO. A volte se ne vanno tra mille clamori i personaggi dello spettacolo, altre volte se ne vanno in silenzio. Franco Condè, chitarrista bolzanino, appartiene alla seconda categoria. Se ne è andato lo scorso 10 aprile in silenzio, dopo breve malattia. Ai piú giovani forse il suo nome non dirá forse molto, ma per chi ha vissuto le intense stagioni musicali degli anni settanta ed ottanta, Condè rimane uno di quei nomi fondamentali, irrinunciabili, spesso indicato come uno dei migliori chitarristi rock espressi dalla nostra cittá, e perché no, dall’intera provincia, sin da quando era un teenager e suonava in una delle formazioni in voga negli anni settanta, quegli Otho Mollis che si muovevano nei circuiti giovanili all’insegna dell’allora imperante progressive rock d’ispirazione britannica. Franco era un chitarrista istintivo, di quelli che suonavano col cuore, senza esibizionismi. Qualche anno dopo, col Q Quintet, formazione d’ispirazione jazz aprì persino uno storico concerto di Giorgio Gaslini al Conservatorio di Bolzano e negli anni ottanta, con Macao Timpone, Giorgio Mezzalira, Fabrizio Ballardini e Mariano Keller incarnò quella che può essere a buon diritto considerata una delle migliori formazioni rock del capoluogo, la Rockeller, protagonista di memorabili serate alla sala della fiera, al cinema Concordia, al Parco Ducale. Tra i suoi mentori vanno ricordati Enrico Micheletti, scomparso qualche anno fa proprio alla stessa etá di Franco, e piú tardi Klaus Tengler che lo introdusse a quello stile flamenco che Condè fece suo allontanandosi progressivamente dal rock e che andò a suonare persino nella terra da cui quella musica aveva origine. Ma il ricordo di chi l’ha conosciuto e apprezzato sará per sempre legato a Franco con la chitarra elettrica a tracolla, suonando quel rock e quel blues che erano state le sue prime passioni musicali.

Per coloro che vorranno porgergli l’ultimo saluto, l’appuntamento è per giovedì alle 15 presso la Sala del commiato del cimitero di Oltrisarco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA