Bolzano al collasso, Brunico oasi di pace 

Girardi: «Al San Maurizio nei giorni “caldi” abbiamo fino a 300 pazienti al giorno». E a gennaio 2019 entra a regime il ticket


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Due foto possono più di tante parole. E le vedete accanto. La prima è un’immagine scattata in una giornata “normale”, attorno alle 15, al Pronto soccorso del San Maurizio, con il tabellone che riporta “17 pazienti in attesa di prima visita” e altri “15 in trattamento”. L’altra è stata scattata martedì 18 settembre tra le 15 e le 16 al Pronto soccorso dell’ospedale di Brunico. E non si vede nessuno. L’infermiere addetto al “triage” ogni tanto esce a cercare aspiranti pazienti. Nessuno poco più in là nella sala d’attesa degli ambulatori chirurgici ed ortopedici. Alle 16 a Brunico sono chiuse le casse, chi deve accedere ad una visita privata a pagamento deve andare agli sportelli del Pronto soccorso. Al contrario Bolzano - da mattina a sera - appare un porto di mare. Florian Zerzer - che la giunta provinciale ha indicato come futuro direttore dell’Asl - ha molto lavoro da fare. Punto primo: il Pronto soccorso. Punto secondo: le liste d’attesa che scoraggiano chiunque. Su Fb una mamma bolzanina ieri ha lanciato un appello: «Per piacere mi consigliate un dermatologo privato, non troppo costoso, per mio figlio piccolo? All’ospedale di Bolzano mi hanno dato appuntamento ad aprile 2019». Un problema enorme visto che il cittadino che ha bisogno dello specialista non può aspettare mesi e non sempre la visita a cui aspira è urgente. Il tutto in una provincia che tiene in piedi 7 ospedali alcuni dei quali, dopo una certa ora, si svuotano. L’ultima Relazione sanitaria dice che in Alto Adige gli accessi al Pronto soccorso sono i più alti della media nazionale. Nel 2017 sono stati oltre 256.000 pari a 701 al giorno, col San Maurizio che arriva da solo, nelle giornate critiche, anche a 300 accessi. Lo sa bene Flavio Girardi - direttore medico dell’ospedale, con il servizio d’urgenza che in questi giorni è tornato a superlavorare forse anche perchè i bolzanini sono tornati dalle ferie. «Abbiamo una media di 250 accessi al giorno, nei giorni caldi ne arrivano almeno 300. E vi assicuro che i medici ed il personale tutto fanno il massimo». Ma come mai a Brunico non c’è nessuno? Girardi non ribatte. Come mai vanno tutti in ospedale? «La gente viene qui perchè sa perfettamente che qui trova la tecnologia che cerca e perchè qui ci sono i migliori specialisti». E va in ospedale anche perchè - a Bolzano - non sa dove altro andare. Lo ha detto anche l’assessora alla sanità Martha Stocker che bisogna potenziare il “Territorio”, ma non è ancora successo. E l’ex assessore alla sanità Richard Theiner diceva le stesse cose quando il suo braccio destro era Florian Zerzer. Nelle ultime settimane non si contano poi le proteste dei pazienti anziani - e dei loro familiari - costretti ad attese di 12 ore. «É vero - ribatte Girardi - le attese sono lunghe. Ma il paziente viene visto nella prima mezz’ora e poi viene visitato da specialisti, sottoposto agli esami del caso ecc. per restituire un quadro completo che, seguendo la normale routine, necessiterebbe di una settimana». A gennaio 2019 intanto entra in vigore il ticket da 35 euro per codice non urgente (esenti ticket esclusi e sono il 70% della popolazione) che andrà ad aggiungersi al normale ticket da 15 euro. Cambierà qualcosa? «Me lo auguro».













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