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Bolzano, al “Noi” arriva una nuova area verde

Si estenderà vicino alla futura Ingegneria e di fronte all’istituto di Biomedicina che si svilupperà sotto terra per un migliaio di metri quadri: il complesso è in fase di conclusione



BOLZANO. Al “Noi” nasce un nuovo parco. E si preparano a starci in molti. «È pensato apposta per far incontrare pubblici trasversali, come studenti universitari, famiglie, ricercatori, imprenditori» dice Roberto Busselli, architetto. Come una porzione di verde in bilico tra scienza e nuovi cittadini, pronti ad arrivare a Bolzano sud. Sarà fruibile poco dopo la conclusione del cantiere che sta, a sua volta, inserendo al Tech Park l’istituto di Biomedicina.

Luogo di ricerca tra i più innovativi. Con una sorpresa l’istituto non troverà posto soltanto nel vecchio edificio modernista che una volta ospitava la portineria delle grandi fabbriche, nel lato ovest del parco tecnologico alla rotonda di via Volta, ma si estenderà sotto terra. Lo spiega Busselli, dello studio Busselli Scherer arkitekten, che guida i lavori: «Nei piani fuori terra ci saranno gli uffici ma sotto sono pronti ad entrare i laboratori».

Il “sotto” significa almeno un migliaio di metri quadri di superficie. Più del doppio della cornice dell’edificio sovrastante. Il quale è stato mantenuto nella sua struttura originaria attraverso un intervento di restauro conservativo che ne restituirà l’ identità pienamente razionalista.

Di fronte, ed ecco il successivo intervento architettonico, si stenderà il nuovo parco. In aggiunta alle porzioni già presenti in faccia al Black Monolith e agli edifici risanati della prima industrializzazione della Zona. Perché si parlava prima di luogo di incontro tra ricercatori e studenti? La ragione è che, a pochi passi verso sud dal costruendo istituto di Biomedicina, sono già in corso i lavori per la costruzione della nuova facoltà di Ingegneria dell’ateneo bolzanino.

Attesi, tra allievi e docenti, almeno in 400. E il parco che sta sorgendo tra facoltà e istituto costituirà il campus di Unibz, nella sua enclave urbana sud. Sta dunque pendendo forma l’orizzonte costruttivo e anche “politico” del Techpark, laddove si è immaginato il Noi non solo come laboratorio di innovazione e di startup ma soprattutto quale snodo di incontro tra mondo della ricerca e delle imprese con, in aggiunta, anche quello degli studi.

E proprio in quell’angolo di via Volta il parco costituirà la connessione architettonica tra questi tre mondi in dialogo. Perché è sul dialogo che il parco conta di giustificarsi. Di giustificare una presenza che è costata milioni in termini di investimenti pubblici. L'istituto di Biomedicina e la facoltà di Ingegneria a loro volta saranno un ulteriore elemento di attrazione verso la Zona. Che verrà popolata anche attraverso la realizzazione, già programmata, di una serie di studentati nei quadranti urbani a ridosso del Techpark.

Tempi di realizzazione? Per Istituto di Biomedicina e parco annesso l'orizzonte è la fine d’anno. Più in là sarà invece conclusa Ingegneria.













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