BOLZANO

Bolzano, alloggi Ipes in via Torino: i balconi cadono a pezzi

Si tratta di un’ottantina di appartamenti: gli ultimi lavori risalgono agli anni ’80. I residenti: «Temiamo per la nostra sicurezza». Risanamento energetico in vista


di Alan Conti


BOLZANO. Fatiscenti. Così si presentano da molti anni alcuni balconi dei condomini Ipes sul lato della strada che porta alle Passeggiate lungo il fiume Isarco.

Via Torino, condomini Ipes fatiscenti BOLZANO. Nei cortili delle case Ipes di via Torino sono diverse le facciate fatiscenti di alcuni condomini. Un'incuria segnalata da molti anni all'Istituto e che crea problemi di sicurezza. È...

Diversi i civici dove l'intonaco di malta si è staccato piombando a terra e lasciando il cemento a vista. Il palazzo simbolo è all'81 con le sue otto scale dalla A alla H. Tutte parte di un “Supercondominio” amministrato dallo studio Pedrazzoli di Bolzano.

La consigliera della Circoscrizione Europa Novacella Caterina Foti (Casapound), residente in una di queste case, ha rispolverato la questione con una mozione. “C'è un doppio problema. Estetico e di sicurezza. In passato delle lastre sono precipitate a terra richiedendo l'intervento dei vigili del fuoco e del nastro di sicurezza per evitare che i pedoni transitassero sotto”. Gli edifici, infatti, non affacciano direttamente su via Torino ma su un cortile interno. Comunque frequentato perché molto vicino al parco condominiale e alle stesse Passeggiate. Non lo utilizzano solo i residenti, ma anche i bolzanini che vogliono raggiungere la zona verde lungo l'Isarco. La mozione, che impegna la presidente di Circoscrizione Renata Tomi (Pd) ad attivarsi per una soluzione rapida, verrà discussa questa sera. “Nel documento si fa riferimento alle facoltà di indirizzo che ha il Quartiere prevista all'articolo 11 del regolamento – puntualizza Tomi – ma in questa situazione le nostre competenze sono nulle. Lo sono anche quelle del consiglio o della giunta comunale a dirla tutta”. Ciò non toglie che si possa chiedere una maggiore sicurezza. “Assolutamente. Conforme cosa deciderà la maggioranza mi rivolgerò all'ente che non è l'Ipes, ma l'assemblea condominiale”.

Già nell'agosto 2015 la questione aveva trovato spazio nelle aule della politica. Il consigliere provinciale Alessandro Urzì aveva presentato un'interrogazione all'assessore competente Christian Tommasini aggiungendo le “segnalazioni di molti residenti preoccupati dalle continue infiltrazioni di umidità negli alloggi”. La risposta, presentata a settembre, porta direttamente la firma del presidente dell'Ipes Heiner Schweigkofler. “La decisione su quel tipo di manutenzione spetta all'assemblea condominiale. Ci attiveremo perché sia messa all'ordine del giorno della prossima seduta”. Un anno e cinque mesi dopo nulla è cambiato. L'Ipes, però, adesso potrebbe imprimere un'accelerata. “In quel supercondominio l'Istituto conta un 15-20% di proprietari privati che hanno riscattato l'appartamento sociale. Si tratta di famiglie con redditi non sempre elevati e imporre in assemblea una spesa di 10.000 euro minimo ad alloggio non è facile” spiega il direttore dell'ufficio tecnico Gianfranco Minotti. “Va detto che abbiamo sempre garantito la sicurezza con interventi veloci in caso di situazioni al limite”. Dalla Provincia potrebbe arrivare una via d'uscita. “La delibera che prevede il rimborso del 70% sugli interventi che favoriscono il risparmio energetico potrebbe risolvere questa situazione. Anzichè sostituire semplicemente l'intonaco si potrebbe progettare un intervento più profondo rientrando nella categoria per il rimborso e portando gli edifici in Classe C”. Non sarà comunque un percorso facile. “Noi siamo per promuovere uno studio di fattibilità con i preventivi – spiega l'amministrazione Tiziano Pedrazzoli – ma devo trovare due maggioranze. La prima del valore dell'edificio e la seconda dei partecipanti. L'Ipes può avere moltissimi millesimi, ma tra i partecipanti vale uno. Sicuramente torneremo a parlarne nella prossima seduta ad aprile o maggio”. Da quella riunione si potrà uscire con la volontà di una riqualificazione energetica, di una semplice ristrutturazione oppure con un nulla di fatto.













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