il caso

Bolzano: anziana aggredita, mani al collo per strapparle la collana

In pieno pomeriggio, la signora di 86 anni era seduta su una panchina in via Parma. La figlia: ora è terrorizzata, non vuole più uscire di casa


di Davide Pasquali


BOLZANO. Ottantasei anni lei, ipovedente. Ottantaquattro la sua amica. Qualche difficoltà di deambulazione, entrambe camminano aggrappandosi al bastone. Tenaci e serene, ogni pomeriggio si recavano al parchetto in fondo a via Parma, per prender aria e farsi due chiacchiere in santa pace. Da dodici giorni non ci vanno più: sono terrorizzate.

Anzi, non escono nemmeno più di casa. La più anziana delle due, in un apparente tranquillo pomeriggio di due settimane or sono, è stata aggredita da ignoti, da tergo: mani al collo, tentativo di strangolamento, poi le hanno rubato la collana d’oro. Spavento a parte, impossibile correre dietro al ladro violento. E anche la denuncia ai carabinieri probabilmente lascerà il tempo che trova, perché chi non ci vede bene ha difficoltà a fornire descrizioni particolareggiate, le uniche in grado di servire alle forze dell’ordine. Ieri però, la figlia della derubata non ci ha visto più: costretta a recarsi al pronto soccorso per farsi prescrivere degli ansiolitici, perché la madre da giorni non riesce più a dormire. E allora ha deciso, almeno, di raccontare la vicenda al giornale, per vedere se sia possibile aumentare i controlli, dare un poco di serenità, sono parole sue, «ai tanti vecchietti che trascorrono qualche ora serena sulle passeggiate». Prima una precisazione: per ovvi motivi le signore non vengono citate in questa sede per nome e cognome, ma l’episodio si è effettivamente verificato, come dimostra la denuncia sporta ai carabinieri. Abitano nelle vie limitrofe. «Domenica 27 agosto - racconta la figlia della rapinata - alle 15.30 mia mamma, 86 anni, con una sua amica di 84, era su una panchina di via Parma; è stata aggredita, presa per il collo e trattenuta fino a rubarle la collana d’oro». Prima un giovane si era avvicinato, aveva chiesto l’ora, guardato per bene polsi e colli, per vedere se ci fosse qualcosa di interessante. Poi è tornato, da dietro, e zac. Ma con forza, anzi, con estrema violenza. Subito le due anziane hanno chiamato i carabinieri, giunti rapidamente sul posto, ma ormai l’uomo, «dalla pelle olivastra, forse un senza fissa dimora, sembrava fosse anche ubriaco», si era già dileguato. In seguito, madre e figlia sono tornati al comando dei carabinieri di via Dante, per sporgere formale denuncia.

Non è tanto per la collana, che comunque aveva il suo valore, ancor più sentimentale che non economico, precisa la figlia.

«Il fatto è - racconta la bolzanina - che le due anziane sono ancora sotto choc, dopo dodici giorni. Mia madre non vuole più uscire di casa».

La figlia ora si chiede «Dove devono andare due anziane signore alle 15.30 di un giorno festivo? Ci sono troppe persone non identificate in giro ad oziare, è preoccupante per tutti noi, e per gli anziani indifesi ancora peggio. Bolzano era un’isola felice, ora non lo è più. Anzi, ancora peggio, perché le persone pensano di essere al sicuro e non alzano la guardia». La figlia, esasperata e preoccupata, conclude con una provocazione: «Aiutate le povere donne dei rioni popolari, che non possono permettersi i resort e i poste adeguatamente sorvegliati».

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