Bolzano avrà il parco tecnologicoSì al progetto in Zona industriale

Approvato il progetto di massima per la realizzazione della nuova struttura da 160 mila metri cubi in zona industriale, sui terreni dell’ex Alumix. Il costo è di 90 milioni, i lavori inizieranno nel 2011 per terminare nella primavera del 2013



BOLZANO. Il Parco tecnologico si farà. La Provincia ha approvato il progetto di massima per la realizzazione della nuova struttura da 160 mila metri cubi in zona industriale, sui terreni dell’ex Alumix. Il costo è di 90 milioni, i lavori inizieranno nel 2011 per terminare nella primavera del 2013.
La giunta provinciale  ha approvato la delibera di massima presentata dagli assessori Thomas Widmann (industria), Roberto Bizzo (innovazione), Sabina Kasslatter-Mur (università), Florian Mussner (lavori pubblici) e Michl Laimer (urbanistica): «Abbiamo deciso di realizzare il Parco tecnologico che dovrà ospitare centri di ricerca pubblici e privati, ma anche aziende innovative», ha riassunto la decisione il presidente della Provincia Luis Durnwalder al termine della seduta di giunta.
La costruzione. Il progetto firmato dal gruppo di lavoro composto dallo studio inglese Chapman Taylor, dall’architetto bolzanino Claudio Lucchin, dal geometra meranese Andrea Cattacin e dall’architetto Mauro Dell’Orco è pronto da più di due anni. Quello che mancava, erano i contenuti della struttura che sorgerà all’ex Alumix, su una superficie di circa 12 ettari per una volumetria complessiva di 160 mila metri cubi. I lavori saranno suddivisi in due lotti, che però procederanno parallelamente. Il primo riguarda il centro ricerca in senso stretto e in 120 mila metri cubi ospiterà il Tis, il Fraunhofer Institut, l’Istituto per l’energia rinnovabile e altri centri ricerca. «Costerà 58 milioni, compreso il rimborso per Manifesta», spiega l’assessore Bizzo.
Il secondo lotto sarà invece destinato alle aziende e potrà ospitare anche capannoni produttivi. Sarà realizzato in moduli, a seconda delle esigenze delle imprese a cui sarà affittato. In questo caso i costi sono compresi tra i 30 e i 40 milioni (la spesa dipende da quanti moduli saranno realizzati), che la Provincia conta di recuperare in gran parte attraverso gli affitti che pagheranno le imprese che andranno ad occupare gli spazi.
La politica. Luis Durnwalder mette in chiaro che «prima di dare il via libera definitivo al progetto parleremo con gli imprenditori, perché il Parco tecnologico serve soprattutto a loro». Per gli assessori che hanno presentato il progetto si tratta di «un forte strumento per rendere ancora più appetibile l’insediamento in Alto Adige di aziende dall’Italia e dall’estero». Uno degli obiettivi, spiegano, sarà quello di coordinare gli sforzi dei vari enti di ricerca: dal Tis, all’università passando per l’Eurac, l’Agenzia CasaClima e il Fraunhofer Institut attualmente ospitato presso la sede di Assoimprenditori. La fase operativa nei prossimi mesi sarà affidata alla Bls: «Punteremo soprattutto sull’energia e lo sviluppo sostenibile, perché si tratta di un settore nel quale l’Alto Adige è all’avanguardia. Più di cento imprese bolzanine lavorano in questo settore», afferma il direttore della Bls Ulrich Stofner.
Gli imprenditori. Il direttore di Assoimprenditori Josef Negri accoglie con soddisfazione l’invito di Durnwalder: «Il dialogo tra enti di ricerca e imprese è fondamentale per garantire il successo del Parco tecnologico. Le innovazioni di successo si fanno nelle aziende ed è per questo che bisognerà puntare soprattutto sulla ricerca applicata, che nasce proprio dalle esigenze delle imprese. Condividiamo la scelta di puntare sulle energie rinnovabili, ma invitiamo la Provincia a non concentrarsi solo su questo settore: in Alto Adige ci sono molte aziende che si occupano di altro».

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