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Bolzano: bebè sprint, Samuele ha fretta e nasce in casa

Fiocco azzurro a Casanva. Il papà: «l piccolo è nato in 5 minuti»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Una volta nascere in casa era la regola, oggi l’eccezione. Ma Samuele aveva fretta di venire al mondo ed ha deciso di fare di testa sua.

E così è nato ieri alle 12.55 tra le mura di casa, in un appartamento Ipes di Casanova, Don Bosco. Il papà Salvatore Eliseo, 58 anni, autista alla “Gastrofresh” ed ex arbitro di calcio dilettantistico, racconta una giornata molto particolare vissuta con Roberta Marchi, 41, sua compagna da anni, da cui ha avuto altri due bambini - Mattia di 8 e Alessia 5 - e che da ieri è neomamma di Samuele. «Il termine del parto scadeva il 28 maggio - racconta - ma ieri mattina Roberta ha iniziato ad avvertire delle lievi contrazioni. Così alle 9.30 abbiamo deciso di andare in ospedale per tutte le visite del caso. I sanitari ci hanno parlato di contrazioni ancora molto leggere e solo all’inizio e ci hanno consigliato di andare a casa e tornare appena si fossero fatte più importanti. Inutile aspettare ore e ore in ospedale... “può succedere anche tra una settimana” ci hanno spiegato. E noi così abbiamo fatto ed alle 10 eravamo già a casa nostra». Attorno alle 12.45 però la situazione precipita.

Bolzano: Samuele ha "fretta" e nasce in casa in 10 minuti

Una volta nascere in casa era la regola, oggi l’eccezione. Ma Samuele aveva fretta di venire al mondo ed ha deciso di fare di testa sua.  E così è nato lunedì alle 12.55 tra le mura di casa, in un appartamento Ipes di Casanova, nel quartiere Don Bosco a Bolzano. Il papà Salvatore Eliseo, 58 anni, autista alla “Gastrofresh” ed ex arbitro di calcio dilettantistico, racconta una giornata molto particolare vissuta con la sua compagna Roberta Marchi da cui ha avuto altri due bambini - Mattia di 8 e Alessia 5 - e che  è neomamma di Samuele. Video: Groppo

«Roberta ha iniziato ad avvertire le contrazioni che si susseguivano con una certa intensità e mi ha spiegato che era davvero meglio andare. Ho preso in fretta tutto quel che occorreva, messo in tasca le chiavi della macchina per accompagnarla all’ospedale ma abbiamo capito che non ci saremmo mai arrivati». Le contrazioni infatti erano aumentate ulteriormente. E la signora, già madre di due bambini, ha capito che non le restava molto tempo. «Ho telefonato all’ambulanza perchè lei non riusciva a camminare, aveva paura che il bimbo nascesse. Ho pensato che serviva una barella per portarla in ospedale. Dopo un’altra manciata di minuti si è alzata in piedi perchè comunque dovevamo uscire ma si è fermata. “Non ce la faccio”, mi ha detto “mi sa che mi dovrai aiutare tu”. Ho visto nascere gli altri due nostri figli, ma certo non ero preparato ad un parto in casa e perlopiù da solo. Ma non mi sono perso d’animo, dovevo aiutarla... e poi davvero non avevo altra scelta. Così ho chiamato ancora una volta l’ambulanza pregandoli di fare ancora più in fretta ed ho sdraiato Roberta per terra... pensate non siamo riusciti nemmeno a raggiungere il divano». Samuele è nato subito. «L’ho preso tra le mie mani. Bellissimo, moretto, aveva deciso che non avrebbe aspettato un altro minuto». Il piccolo è venuto al mondo alle 12.55 esatte. «L’ambulanza per fortuna è arrivata subito. Non ho toccato il cordone ombelicale. Gli “angeli” del soccorso hanno caricato mamma e piccolo in autolettiga e poi via in ospedale dove sono stati subito visitati. Ce l’abbiamo fatta, stanno benone. Roberta non ha mai perso la calma è una donna che non si scoraggia mai e per me è stata un’esperienza incredibile. Ringrazio ancora il personale dell’ambulanza».

Benvenuto Samuele.













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