il caso

Bolzano, blocchi di cemento contro i bivacchi sull'Arginale

Li ha posati l’A22 lungo l’Arginale su richiesta del Comune. Il prossimo passo sarà «blindare» gli accessi ai ponti



BOLZANO. Il Comune smantella i bivacchi dei senzatetto. È partita l’operazione estiva. Ieri i lavori lungo l’A22. La prossima tappa saranno i ponti.

Lungo l’arginale, nel tratto sotto il cavalcavia dell’autostrada, da tempo le nicchie tra i piloni erano diventate un punto di riferimento per persone senza fissa dimora. Lo testimoniavano i cartoni, utilizzati per chiudere quelle nicchie, che diventavano così veri e propri ripari. Da ieri l’Autobrennero ha iniziato i lavori per chiudere quelle nicchie. Gli operai con una gru hanno bloccato gli «ingressi» con blocchi di cemento. I lavori vengono eseguiti dalla società autostradale, ma sono stati sollecitati con forza dal Comune. Lo conferma Carlo Costa, direttore tecnico dell’A22: «C’è un problema di decoro e c’è soprattutto, dal nostro punto di vista, un problema di sicurezza. Questi ripari di fortuna vengono ricavati sotto i giunti dei piloni. È un’area che deve essere lasciata libera, perché può esserci caduta di materiale o di acqua». Regolarmente il Comune ripuliva quei ripari, che tornavano ad essere utilizzati. Per questo è stato chiesto all’A22 di intervenire e risolvere drasticamente il problema.

Dopo gli sgomberi periodici degli edifici abbandonati, il Comune ha deciso dunque di passare alla linea dura. I blocchi di cemento nelle nicchie dei piloni autostradali sono una assoluta novità nella città, ma non sarà la sola. Il piano comunale prevede di rendere i ponti inagibili come bivacchi. Nelle scorse settimane i tecnici comunali hanno effettuato alcuni sopralluoghi lungo tutti i ponti cittadini. Come le nicchie dei piloni autostradali, anche le zone al di sotto di alcuni ponti vengono utilizzati come riparo dai senzatetto. La polizia municipale ha segnalato al sindaco Renzo Caramaschi questo fenomeno, parlando di decine di persone che dormono all’aperto in questi ripari di fortuna. Le condizioni igieniche vengono definite catastrofiche.

Dormono all’aperto i richiedenti asilo esclusi dai progetti di accoglienza, stranieri di diversa provenienza (molti pakistani) e i senzatetto che da anni sono insediati in città. Se durante l’inverno i posti letto dell’emergenza freddo tamponano l’emergenza, negli altri mesi i senza tetto cercano altre soluzioni. Oltre ai materassi, ai cartoni e alle coperte che vengono stese lungo gli argini, ci sono giacigli ricavati sotto le campate di alcuni dei ponti. È su questo che il Comune ha deciso di intervenire, perché lì la pulizia è più complicata. Due esempi su tutti, ponte Talvera e ponte Loreto, spesso sgomberati dalla polizia municipale. I tecnici comunali hanno effettuato una mappatura delle diverse situazioni. A breve partiranno i lavori per «blindare» le campate dei ponti. È già inaccessibile il ponte della ferrovia, sotto il quale è stata montata una rete. (fr.g.)













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