Bolzano: chiesto processo per colonnello dell'Arma
La Procura: l'ufficiale dei carabinieri Verde deve rispondere di detenzione d'esplosivo
BOLZANO. Il procuratore aggiunto Markus Mayr ha chiesto il rinvio a giudizio del colonnello dei carabinieri Luigi Verde, arrestato all'inizio di dicembre nell'ambito di un'operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La Procura di Bolzano lo accusa di detenzione illegale di armi e detenzione di armi da guerra. L'udienza davanti al gup si terrà a marzo. Il colonnello Verde al momento è detenuto nel carcere di Roma. Ad arrestarlo furono gli stessi carabinieri di Bolzano.
Sono due i provvedimenti restrittivi disposti dalla magistratura nei confronti del tenente colonnello Luigi Verde, 57 anni, ufficiale dei carabinieri in servizio a Bolzano dopo essere stato dal 1999 al 2001 comandante provinciale dell'Arma a Sondrio.
Il fermo era stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catanzaro, che lo accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, mentre la Procura di Bolzano indaga dopo che la notte della perquisizione domiciliare scattà l'arresto in flagranza di reato a seguito di detenzione illecita di armi ed esplosivi.
Non è la prima volta che l'ufficiale viene coinvolto in un procedimenti giudiziario. Nel 2003, infatti, venne assolto dall'accusa di omessa denuncia per avere coperto per circa un anno un suo sottoposto coinvolto in una vicenda di illecita gestione di soldi pubblici elargiti a sostegno di una complessa inchiesta.
Nel procedimento calabrese il tenente colonnello è accusato di collusioni con la criminalità organizzata per coperture nello smistamento di rilevanti carichi di droga provenienti principalmente dal Venezuela. L'indagine aveva portato all'inizio di dicembre all'arresto di altre 76 persone coinvolte a vario titolo.
Tra gli episodi ricostruiti dagli inquirenti calabresi c'è anche il presunto intervento dell'ufficiale in servizio a Bolzano per il trasporto da Fiumicino a Cinecittà di un carico di droga pesante proveniente da Caracas. La droga sarebbe stata inviata in un pacco, apparentemente contenente libri, preso poi in consegna da alcuni affiliati alla'ndrangheta. All'interno del suo alloggio i colleghi bolzanini hanno inoltre sequestrato un mitra, due bombe a mano, 13 granate, una pistola, 500 grammi di plastico e altre campionature di esplosivo. Materiale che il colonnello potrebbe avere trafugato durante una missione di servizio in Bosnia Erzegovina ai tempi del conflitto nei Balcani.
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