Bolzano, denuncia di un ex allievo"Abusi sessuali da una suora"

Il racconto è al vaglio della Diocesi, che dovrà accertarne la fondatezza. Secondo l'accusa, raccolta dal servizio anti-pedofilia della Curia, trent'anni fa l'uomo, che all'epoca aveva dieci anni, fu costretto a subire un rapporto sessuale da una religiosa, che era la sua istitutrice



BOLZANO. Tra le denunce arrivate alla Curia di Bolzano _ che da alcuni mesi ha attivato un servizio anti-pedofilia mettendo a disposizione un indirizzo e-mail, un delegato del vescovo e un difensore civico laico _  c’è anche la sua storia. Una storia che parla di violenza sessuale. Il presunto colpevole? Una suora, la sua istitutrice, che, quando l’uomo era un bambino di appena dieci anni, lo avrebbe costretto ad avere un rapporto sessuale completo.

Il racconto è al vaglio della Diocesi, che dovrà accertarne la fondatezza. Trenta anni fa - così riferisce l’uomo -, quando aveva appena dieci anni, nessuno volle credergli. Nessuno diede ascolto alla sua denuncia. Nessuno poteva pensare che la sua istitutrice, una suora, lo avesse costretto ad avere un rapporto sessuale.

I genitori, così come i vertici dell’ordine religioso in questione, dissero che era tutto frutto della sua fantasia. In fin dei conti il cervello di un bambino a quell’età può giocare brutti scherzi: desideri e sogni proibiti, ma che nulla hanno a che vedere con la realtà. Questo sosteneva anche la suora. Due verità opposte.

«Invece quel giorno - sottolinea lui - morì la mia infanzia». All’improvviso si ritrovò nel mondo degli adulti, catapultato in un incubo che ancora oggi lo perseguita. Racconta di essere stato costretto con la forza a toccarla, baciarla e «desiderarla». Non avendo il controllo del suo giovane corpo, smise di dirle «fermati» e la lasciò fare. Ma il vero «schiaffo» lo ricevette dagli adulti che lo circondavano e non gli credevano. Lo ricevette da chi lo derideva sentendo il suo racconto, le sue suppliche. Poi, vedendo che nessuno voleva dargli ascolto, si chiuse in se stesso e non disse più nulla a nessuno.

Negli ultimi trenta anni quello che all’epoca dei fatti era solo un bambino è diventato un adulto conosciuto e apprezzato in Alto Adige. L’ordine religioso in cui sarebbe avvenuta la violenza sessuale esiste ancora. La suora è ancora viva. Per questo motivo, quando il vescovo Karl Golser ha deciso di dar voce alle vittime in provincia di Bolzano, ha scritto una lunga mail denunciando il luogo, la data e la persona che lo avrebbe violentato.

Oramai sono passati troppi anni e il reato è caduto in prescrizione. Ma questo non lo interessa: «Si deve sapere cosa mi ha fatto».
La Curia, dopo avere ricevuto la segnalazione sul sito internet (presso il quale è attivo un indirizzo e-mail al quale ci si può rivolgere per denunciare abusi e violenza), si è messa in contatto con il quarantenne che è stato già sentito.

Il difensore civico indipendente Werner Palla, nominato dal vescovo Golser, si sta occupando del caso. Il professionista ha aperto un fascicolo a riguardo e ha convocato la suora denunciata. Per il momento bocche cucite su quanto accaduto trenta anni fa presso l’ordine religioso in questione. La Curia stessa non può fare altro che sentire la vittima e tentare di parlare con l’istitutrice.

Visto che la suora fa parte di un ordine religioso, la Curia - nel caso le accuse si rivelassero fondate - non potrebbe nemmeno intervenire: suore e frati non devono rispondere delle proprie azioni al vescovo. Ma per il quarantenne, l’unica cosa importante è che si faccia luce su quanto accaduto.

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