Bolzano, ecco il piano casaMille alloggi per il ceto medio

Potranno fare richiesta nuclei famigliari con redditi «depurati» che vanno dai 20.100 ai 50 mila euro annui. Le case potranno essere costruite da enti senza fini di lucro come le cooperative, Ipes o comuni



BOLZANO. Via libera domani in giunta provinciale al programma di alloggi per il ceto medio. Mille appartamenti, di cui 330 a Bolzano, 120 a Merano e 66 a Bressanone, con la possibilità dell’acquisto rateale, oppure in affitto con riscatto dopo 10 anni.
Potranno fare richiesta nuclei famigliari con redditi «depurati» che vanno dai 20.100 ai 50 mila euro annui. Le case potranno essere costruite da enti senza fini di lucro come le cooperative, Ipes o comuni. Tutti i comuni sopra i 10 mila abitanti hanno già messo a disposizione le aree, con Bolzano che ha indicato per ora una parte del rione Casanova. Ma nel capoluogo c’è anche l’edificio degli ex Telefoni di Stato in via Roma. La scelta della Provincia è indirizzata a venire in soccorso di quanti non hanno le risorse in proprio per acquistare un appartamento. Con queste fasce di reddito si coinvolgono anche famiglie del ceto medio che non hanno diritto al sussidio casa per gli affitti sul libero mercato, perché con imponibili troppo alti rispetto all’aiuto della mano pubblica, ma non così elevati da potersi permettere l’acquisto di un alloggio.
Con leggi provinciali già in vigore Palazzo Widmann poteva concedere contributi a fondo perduto a favore di comuni, Ipes o enti costituiti con lo scopo di costruire o acquistare - senza finalità di lucro - abitazioni popolari da vendere o assegnare in locazione, anche con patto di futura vendita. Con la nuova delibera si stabiliscono invece i criteri per l’erogazione del contributo a fondo perduto, per l’assegnazione delle abitazioni, per la determinazione del canone di locazione e del prezzo di cessione degli alloggi realizzati nell’ambito del programma di costruzione relativo al ceto medio. Due i modelli previsti.
ACQUISTO RATEALE. In primo luogo l’acquisto rateale. Il prezzo d’acquisto corrisponderà al costo effettivamente sostenuto per la costruzione dell’immobile diminuito del contributo a fondo perduto erogato dalla Provincia. L’anticipo da corrispondere al momento della stipulazione della convenzione tra le parti non può essere superiore al 25% del prezzo d’acquisto pattuito. Quest’ultimo deve essere saldato decorsi 10 anni dalla stipulazione della convenzione (contratto). In questo periodo l’acquirente paga delle rate mensili (sono sostanzialmente interessi) che possono essere concordate tra le parti - quando siano volutamente più alte - con il conguaglio finale che sarà la sottrazione risultante dal prezzo d’acquisto meno l’anticipo e meno l’eventuale differenza sulla rate pagate in eccedenza. Dove sta il «guadagno» per l’acquirente rispetto alla compravendita sul libero mercato? Il prezzo d’acquisto è fissato 10 anni prima del pagamento del conquaglio finale, le rate sostanzialmente relative agli interessi avranno questi ultimi più bassi rispetto a quelli delle banche. Inoltre non è necessario il capitale iniziale che di regola è del 40% sul prezzo totale d’acquisto.
AFFITTO CON RISCATTO. Parte delle abitazioni da realizzare può essere destinata alla locazione per la durata di 10 anni. Si paga l’affitto per un massimo di un decennio, impegnandosi a riscattare l’alloggio al prezzo fissato all’inizio del periodo di locazione, sempre pari al costo di costruzione dell’immobile, diminuito del contributo a fondo perduto erogato dalla Provincia. In questo modo una famiglia ha tempo 10 anni per adoperarsi a trovare i soldi necessari all’acquisto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità