PRESENTATO IL MASTERPLAN

Bolzano, ecco la città del futurotra isole artificiali e parchi

Presentato il masterplan che disegna lo sviluppo del capoluogo altoatesino con un collegamento verde tra le due sponde del Talvera


Valeria Frangipane


BOLZANO. Il masterplan che disegna la Bolzano del futuro è realtà. Il sindaco Gigi Spagnolli, l’assessore Pasquali, l’urbanista Sbetti l’hanno presentato in un convegno alla città. «Ultimamente però - spiega l’architetto Azzolini - abbiamo discusso solo di aree, è venuta l’ora di parlare di progetti».
 Ed eccoli, i progetti. Messi su carta dai “saggi” che hanno lavorato al piano.
 Il punto dal quale partire - per Carlo Azzolini - è uno solo. «Liberare Bolzano dai viadotti dell’autostrada e dall’Arginale per restituirle quaranta ettari di spazi da ripensare anche lungo le rive dei fiumi». E in sala gli architetti hanno presentato le loro simulazioni. «Sono bozze, idee, qualcuno ci spiega che sono sogni, utopie futuribili, puri esercizi architettonico-urbanistici. Ma vi assicuro che non è così. Noi tutti abbiamo lavorato per segnare la direzione alla città che verrà».
 Il primo progetto, firmato da Wolfgang Piller e da Luigi Scolari, ridisegna il Talvera tra ponte Sant’Antonio e ponte Druso. «La carenza di servizi e luoghi d’incontro sui tratti che fiancheggiano la Cassa di Risparmio ed il Monumento della Vittoria - spiega Piller - creano una sorta di terra di nessun difficile da superare. Per questo la nostra idea è quella di disegnare un collegamento diretto sull’asse che da piazza Walther porta a piazza Gries. Prima di tutto andrebbe aperta una piazza davanti al Museo civico e andrebbero ridisegnate ed ampliate le superfici che danno sulla biblioteca civica e l’inizio delle passeggiate. Poi andrebbe realizzata un’isola attrezzata con verde e camminamenti al centro del torrente Talvera, per offrire una relazione concreta tra la città e l’acqua. Il progetto prevede anche la riqualificazione di parco Petrarca attraverso nuovi viali e piste pedociclabili e la realizzazione di un edificio con case, negozi e uffici che funga da polo di attrazione per ravvivare e dare vita ad una zona davanti alla quale oggi si passa via veloci». Va quindi ridotto «l’impatto celebrativo» del Monumento che va inserito nel verde di un nuovo parco urbano con due piazze ai lati e padiglioni ad uso pubblico (per esempio bar e ristoranti) e culturale (biblioteca). Il secondo progetto, firmato da Claudio Lucchin (che definisce le simulazioni «una dichiarazione d’amore alla città») e Lia Nadalet - ripensa la confluenza tra Talvera e Isarco. «L’idea - racconta Lucchin è quella di un parco fluviale ad uso di un intero quartiere oggi assolutamente sacrificato... pensiamo ai Piani (con tutta la zona di ponte Campilgio) ed a viale Trento. Più giù, all’altezza della confluenza, abbiamo ideato un nuovo snodo urbanistico-architettonico che porta all’edificazione di una “Torre della ricerca”, come ampliamento o aggiunta a quella dell’Eurac. La zona attorno va poi tutta ridisegnata con interventi che andranno ad interessare l’area delle carceri, della sede dell’Enel e della Questura. Da reinterpretare anche tutti gli spazi verdi tra l’esterno dello stadio Druso ed il fiume allargando anche l’area balneabile del Lido. Direi - continua l’architetto - che se andiamo a creare piattaforme in tavolato di legno potremmo garantire ai bolzanini una bell’abbronzatura in libertà senza pagare il biglietto». Quindi il nodo del Colle, al di là di ogni bega. «Il Virgolo può e deve diventare esempio virtuoso di intervento congiunto tra pubblico e privato ed io punto sul suo recupero. Penso ad un grande parco urbano in quota, una sorta di labirinto verde arricchito di strutture sotterranee pubbliche che private». Già ideata anche la nuova stazione a valle della funivia che potrebbe sorgere nella zona Eurac di ponte Druso o in piazza Verdi













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