Bolzano: figli negati, padre perseguita assistente sociale

Minacce, appostamenti, telefonate: l'uomo è stato diffidato dal tribunale



BOLZANO. Ha fatto l'«errore» di dare ai giudici del tribunale dei Minori il consiglio di non affidare i bambini al padre. Decisione che ad un assistente sociale ha cambiato la vita. Da allora, infatti, il padre lo perseguita e minaccia. Ora il tribunale ha vietato all'uomo di avvicinarsi all'assistente sociale. Se lo stalker non rispetterà il divieto il prossimo passo della Procura sarà quello di farlo arrestare. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore Donatella Marchesini. Tutto è iniziato diversi mesi fa. L'assistente sociale altoatesino è stato chiamato ad intervenire presso una famiglia con minori. I genitori dei piccoli erano in fase di separazione: la madre chiedeva che non venisse concessa l'affidamento condiviso dei figli. A quel punto l'assistente sociale è intervenuto per capire le dinamiche all'interno della famiglia e una volta interpellato dai giudici del tribunale dei Minori ha dato parere negativo all'affidamento condiviso. Secondo l'esperto, infatti, sarebbe stato meglio affidare - per un po' di tempo - i figli esclusivamente alla madre. La cosa però non è piaciuta al padre che a quel punto si è trasformato in un vero e proprio stalker, dando la colpa all'assistente sociale. Un incubo per quest'ultimo che alla fine si è rivolto alla Procura di Bolzano denunciando l'uomo. Il professionista, infatti, aveva dovuto cambiare numero di cellulare, la sera, mentre tornava a casa, se lo era ritrovato spesso sotto casa e ad un certo punto sono arrivate anche le aggressioni e le minacce. L'operatore ha iniziato ad avere paura per la sua stessa famiglia. In un'occasione, infatti, il padre furioso avrebbe seguito l'assistente sociale che stava andando a lavoro e una volta ritrovatosi di fronte a lui lo avrebbe spinto giù dalla bicicletta, offendendolo e minacciandolo. Poi è stata la volta delle lettere ed infine l'assistente sociale altoatesino ha ricevuto sul posto di lavoro una «cartolina» che lo ha terrorizzato: il padre dei bambini gli aveva inviato la foto di un uomo su una sedia a rotelle. Sotto c'era scritto: questa è la fine che potresti fare. A quel punto non c'è stato altro da fare che rivolgersi alla Procura. Il sostituto procuratore Donatella Marchesini ha aperto un fascicolo ed infine il giudice ha deciso di vietare al padre di famiglia di avvicinarsi all'assistente sociale. Se non rispetterà il divieto l'uomo rischia il carcere.

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