BOLZANO

Bolzano, finta povera tradita da un post su facebook

L’assessora Stocker ordina un’inchiesta interna su una bolzanina che riceve sussidi e casa Ipes. Da quattro mesi la donna è in vacanza nel Sud-Est asiatico


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Vive a Bolzano in una casa dell’Ipes e ottiene sistematicamente sussidi sociali in quanto da anni si dichiara indigente e dunque non in grado di poter vivere con le proprie risorse. In realtà ogni anno questa donna bolzanina lascia la città per quattro mesi andando a «svernare» al caldo sulle spiagge di un Paese del Sud est asiatico. Quest’anno ha però commesso un errore: probabilmente sicura o quasi di non poter essere individuata ha “postato” su facebook gli auguri di buon anno (scritti nella sabbia di una invitante spiaggia), facendosi ritrarre in alcune fotografie con amici in riva al mare.

Il comportamento si è rivelato un vero e proprio boomerang perché un ex amico, che sostiene di conoscerla, ha deciso di non tacere: ha denunciato la situazione all’assessora provinciale Martha Stocker la quale ha subito girato la segnalazione ai vertici dell’Ipes. Ora della vicenda si sta occupando la Guardia di Finanza. Ovviamente se i fatti troveranno conferma gli atti finiranno alla Procura della Repubblica anche perché sembra che non fossero in pochi a sapere e a... far finta di nulla (anche tra le istituzioni di assistenza). Non solo. Sino ad oggi la donna sarebbe stata aiutata da un amico a Bolzano che in sua assenza avrebbe ritirato i soldi del sussidio sociale versandoli su una carta ricaricabile che l’interessata utilizzerebbe direttamente dall’estero. Si tratta di una situazione palesemente illegittima non solo per il sussidio sociale ottenuto (probabilmente nascondendo le reali possibilità economiche) ma anche per l’occupazione dell’alloggio Ipes che ora la donna potrebbe vedersi revocare.

Il regolamento dell’istituto, infatti, prevede che in caso di assenza prolungata oltre i tre mesi l’ufficio amministrativo dell’Ipes debba essere avvisato per una necessaria verifica. E’ evidente, comunque, che un conto è essere assenti da casa per un periodo ad esempio di degenza o cura , altra cosa è assentarsi per quattro mesi all’anno per ferie dimostrando di essere in grado di pagarsi il soggiorno all’estero nonostante ufficialmente risulti indigente e beneficiare di sussidi sociali. Chi ha segnalato il caso sostiene anche che la donna sarebbe una falsa povera capace di nascondere gli introiti in realtà percepiti con un’attività «in nero». Tutti particolari che ora dovranno essere vagliati dalla Guardia di Finanza. È ovvio che se le accuse dovessero trovare conferma la “furbetta” bolzanina finirebbe in un mare di guai, con rischio di incriminazione per truffa aggravata e possibilità di rivalsa anche da parte dell’erario. Il rientro della signora a Bolzano (secondo quanto segnalato dalla stessa attraverso facebook) è previsto per febbraio. Che fossero in diversi a sapere (senza avere la forza di denunciare il comportamento abusivo) è dimostrato anche dal fatto che l’operatrice di un sodalizio sociale di assistenza si recherebbe tutti i giorni a casa della bolzanina in questione per portare da mangiare al gatto rimasto da solo nella casa pubblica. Anche tutti i vicini di casa - a detta del denunciante - sarebbero stati al corrente del sistema messo in atto dalla donna per incassare i sussidi sociali fingendosi «povera in canna» per poi permettersi di andare in ferie per quattro mesi in pieno inverno dall’altra parte del mondo.

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