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Bolzano, gli speed check restano imballati. Il Comune: «Caos sulle regole» 

Si avvicina la stretta del ministro Salvini che li vieta sotto i 50 km/h. Da noi ne sparirebbero 14 su 16. L'assessore Fattor: «Rischiamo problemi di sicurezza, l’anno scorso 1.139 multe per eccesso di velocità. C’è il nodo omologazione»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Abbiamo acquistato tre nuovi speed check, per via Volta, via Fago e via Lungo Isarco destro ... ma non ci fidiamo ad utilizzarli». Tre box arancioni da 1.600 euro l’uno, dentro i quali posizionare (a rotazione) due telecamere da 15 mila euro.

Al momento restano imballati in un magazzino di Bologna della ditta Europa Azzaroni.

Ma perchè succede? L’assessore alla Mobilità Stefano Fattor dice che tra riforma del codice della strada e nuovi decreti il ministro dei Trasporti Matteo Salvini va verso il divieto di installazione dei rilevatori di velocità sulle strade sotto i 50km/h. «Il che significa fare sparire a Bolzano 14 speed check su 16. Resterebbero in funzione quelli posizionati sull’Arginale e in via Galilei».

Un bel problema per la sicurezza. «Ricordo che l’anno scorso abbiamo registrato 1.139 sanzioni per superamento dei limiti di velocità e velocità pericolosa», così Fattor. Che i cittadini ne traggano le conseguenze.

«Vogliamo via Druso, corso Italia, viale Trento ecc. in sicurezza? Senza speed check sarà veramente molto difficile che accada, perché al momento questo è l’unico modo che abbiamo per accertare il superamento del limite... il dato restituito è incontestabile». Altra questione, emersa in questi giorni, che blocca i nostri tre nuovi speed check, riguarda una sentenza della Cassazione secondo la quale le multe per eccesso di velocità fatte con apparecchi “autorizzati” dal ministero ma non “omologati” da un ente certificatore sono da considerarsi nulle. Praticamente il 90% dei dispositivi in uso in Italia sarebbero inservibili, compresi i nostri».

Conseguenze? «Abbiamo rallentando le sanzioni, perché la sentenza, che riguarda un unico episodio, potrebbe comunque creare problemi. Stiamo aspettando che il governo faccia chiarezza». Ci sono problemi sulle multe già pagate? «No, lì non temiamo ricorsi». Al momento c’è grande confusione tra gli automobilisti perché la sentenza ha creato false speranze su possibili annullamenti di massa delle sanzioni. «Sì è vero sta succedendo», conferma. Sulla questione interviene il Codacons. «Il provvedimento della Cassazione non porterà a ricorsi e all’annullamento delle multe».

La legge stabilisce infatti criteri e tempi per impugnare le sanzioni. «Data di contestazione, 60 giorni davanti al prefetto, ricorso gratuito ma che determina il pagamento del doppio della sanzione se l'istanza viene respinta, o 30 giorni dinanzi al giudice di pace, ma pagando il contributo unificato. Per le multe già pagate o quelle per cui siano scaduti i termini - dice il Codacons - non è possibile fare ricorso. Nel caso in cui sia ancora possibile contestare la sanzione, per avere certezze circa l'omologazione del dispositivo che ha accertato la violazione, occorre presentare istanza d'accesso presso il Comune dove è installato l'apparecchio e analizzare le specifiche sull'autovelox. Prassi tutt'altro che semplice».

 













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