BOLZANO - IL CASO MONUMENTISvolta di Durnwalder: copriamo il Duce. Tommasini spinge per il compromesso / SONDAGGIO

Durnwalder spiazza tutti e propone una mediazione sul Duce a cavallo in piazza Tribunale: non scalpellare via le lastre di marmo di Piffrader, ma lasciare il rilievo al suo posto e coprirlo con una parete



BOLZANO. Durnwalder spiazza tutti e propone una mediazione sul Duce a cavallo in piazza Tribunale: non scalpellare via le lastre di marmo di Piffrader, ma lasciare il rilievo al suo posto e coprirlo con una parete, lasciando comunque l'ampio terrazzo percorribile per chi vorrà visitare l'opera.
Potrebbe essere il compromesso che placa le tensioni e risolve il problema di avere un simbolo fascista su un edificio pubblico.
Durnwalder ride e prima di raccontare la proposta sottolinea: «Sono una persona pragmatica. So che se mandassi qualcuno a togliere quella scultura molti si arrabbierebbero. Invece così lo renderemmo non più visibile, lasciandolo però al suo posto». A proposito di pramatismo, aggiunge: «Se passerà la mia proposta, la Provincia risparmierà diverse centinaia di migliaia di euro».
La svolta di Durnwalder arriva in serata. Il via libera del ministro Bondi sui monumenti, con autorizzazione esplicita alla Provincia a staccare il duce a cavallo, ha galvanizzato la Svp. Ma dal mondo italiano e anche suddtirolese sono arrivati molti segnali a Durnwalder perché preferisse invece un percorso di storicizzazione dell'opera di Piffrader, evitando l'atto di forza di mandare gli operai in piazza Tribunale. In consiglio provinciale ieri Durnwalder ne ha parlato con il vicepresidente Christian Tommasini, che gli ha presentato una sua proposta di museo a cielo aperto tra i monumenti fascisti, compreso il Duce a cavallo. Ieri sera poi Durnwalder era ospite del «Pro und Contra» sul Sender Bozen con Reinhold Messner. L'alpinista, che gode della fiducia del presidente provinciale, ha lanciato: sì al percorso della memoria, non spostate il Piffrader, coinvolgete studiosi e gruppo italiano. A sorpresa, da Durnwalder è arrivata un'apertura: «Potremmo coprire il Mussolini con un muro». Contattato, Durnwalder conferma: «Ci ho pensato e questa può essere una soluzione. Qualcuno dei miei mi contesterà. Ma credo che l'importante sia togliere il Mussolini dalla vista. Il muro, che può essere decorato da artisti, avrebbe questo effetto. Resterebbe anche un corridoio percorribile per chi volesse accedere al bassorilievo». E chiude, Durnwalder, «E' una proposta, vediamo cosa succede». Una ipotesi simile era stata presentata nei giorni scorsi dal giornalista Ettore Frangipane.
Per Tommasini è un segnale di grande importanza. A differenza del sindaco Luigi Spagnolli, che anche ieri dava per scontata la rimozione del Piffrader («concentriamoci sull'obiettivo di storicizzare il Monumento alla vittoria e realizzare nella cripta un museo sugli anni del fascismo, magari il Museo della vittoria (sui conflitti etnici)»), Tommasini ieri ha provato a riaprire con Durnwalder la partita sul Duce a cavallo. Questa la proposta del vicepresidente provinciale (Pd) al presidente Luis Durnwalder e alla Svp: rinunciare al trasferimento e musealizzare l'opera di Piffrader, lasciandola in piazza Tribunale. Creare un percorso cittadino tra i monumenti fascisti, allestendo una sorta di museo aperto con il Mussolini eventualmente coperto da una teca. Un progetto che Tommasini aveva ipotizzato due anni fa e che ora ha riproposto. Sul tema la giunta comunale ieri non aveva raggiunto una posizione univoca. Si va dalla linea di Klaus Ladinser («staccare e basta)» al Pd Chiara Pasquali, che riassume: «Mi sembra più giusto discutere con la Provincia su tutto il progetto di storicizzazione, prevedendo anche il Piffrader, senza dare per scontato che debba essere staccato». L'assessore Patrizia Trincanato (Verdi) ricorda: «Finora non avevamo parlato di trasferire il Mussolini». (fr.g.)

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