BOLZANO

Bolzano, il Kaufhaus diventa Walther Park

Hager: «La parte commerciale si è ridotta, previsti 140 appartamenti»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. C'è Central Park, ci sarà Walther Park. A fianco non si vedrà l'Upper East Side ma via Alto Adige, tuttavia l'idea è salire di tono. Perchè "Walther Park" è il nuovo nome del Kaufhaus. E lo stesso centro commerciale benkiano non è più quello della prima ora, dopo essere passato attraverso la ridefinizione della conferenza dei servizi, il passaggio municipale e quello dell'accordo di programma. "Non si tratta del progetto di Renè - dice Heinz Hager, il suo proconsole bolzanino - ma è diventato il progetto dei bolzanini. Nato dal referendum". Questa l'immagine.

La sostanza è invece quest'altra: non più "Kaufhaus" perchè la parte commerciale si è ridotta, a beneficio delle altre componenti miste che ne fanno un luogo meno catalogabile dentro gli schemi del "retail" classico. Il perchè è nei numeri: scendono gli spazi dedicati ai negozi e sono stati messi a punto quelli degli immobili abitativi e della parte pubblica. "Sono in programma 140 appartamenti" svela Hager. Il senso è rendere un possibile "non luogo", un luogo vivo. E soprattutto abitato. Anche a negozi chiusi. E poi l'albergo. Sarà di 180 stanze e totalmente ridisegnato sulle spoglie del vecchio "Alpi". E ancora uffici, per ora sicuramente quelli provinciali prima ospitati nella vecchia Camera di Commercio. Infine gli spazi pubblici: un centro anziani, una sala convegni e una serie di strutture dedicate ai giovani e al tempo libero. E poi l'enfatizzazione del verde. Che anche dagli spot viene posto in primo piano e scapito della parte cementizia, svelando una sensibilità di marketing molto sviluppatasi dopo la dilatazione polemica del dibattito sulle porzioni di parco inserite molto a ridosso degli ambiti commerciali del progetto. Un "dribbling" dialettico per uscire dalla stretta marcatura ecologista e ammiccare a una Bolzano che la Signa ritiene possegga enormi possibilità di sviluppo e di attrazione.

"Abbiamo scelto un logo internazionale, in inglese, per dotare la città di un richiamo che superi i confini linguistici e geografici. Tra dieci anni di sarà l'Eurotunnel, un altra galleria potrebbe collegarci con la Svizzera. Zurigo - immagina ancora Hager - potrebbe essere tra un po' a poche ore di auto da Bolzano. Il Park sarà lo snodo per tutte le attività del centro storico". Definito anche il progetto del tunnel che collegherà, sotto terra e dunque con la possibilità di pedonalizzare via Stazione e via Alto Adige, il parcheggio Mayr Nusser con il Walther. Cosa resta? Solo la pubblicazione del bando per l'aggiudicazione dei terreni pubblici nell'area interessata alla riqualificazione. Dovrebbe essere emesso a breve dopo che in agosto il Comune lo ha definito nei dettagli. Tempi per il possibile inizio dei lavori? Per Heinz Hager i primi mesi del 2017, l'anno prossimo. Conclusione probabile? Tre anni e dunque "Park" fruibile nel 2020. Questa tempistica è plausibile perchè, al netto dell'udienza dei giudici del Tar a proposito dei ricorsi dei concorrenti di Benko prevista per ottobre, i partecipanti al bando hanno due mesi di tempo per prendere visione degli estremi e a gennaio 2017 il Comune dovrà aggiudicarli al miglior offerente partendo da una base (quella concordata con Benko) di 100 milioni. Che si prepara a spendere, parole di Heinz Hager, almeno 340 milioni per riqualificare l'area e costruire il "Walther Park". Che, magari, quando sarà costruito non vedrà più il "buco" di via Alto Adige per il quale è già pronto il suo bando.













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