Bolzano. L'abbraccio dei fedeli al vescovo Karl Golser. Spazio ai giovani sacerdoti

Grande affetto alla celebrazione di Ognissanti. Il presule circondato dai nuovi parroci bolzanini



BOLZANO. Il vescovo Karl Golser e i fedeli che gli vogliono bene. E' stata una celebrazione particolare, quella per la festività di Ognissanti al cimitero di Oltrisarco. E' la seconda volta che monsignor Golser la celebra dopo l'insediamento. Ieri per decine di persone attente alla sua omelia c'era anche la preoccupazione per avere saputo che il vescovo ha problemi di salute. Ma attorno a Karl Golser c'è anche una chiesa di giovani sacerdoti e parroci che il vescovo sta portando in primo piano. La sua è stata una omelia senza accenni all'attualità. Con al centro una domanda: «Gli uomini d'oggi desiderano ancora la vita eterna?».
Nonostante la pioggia alcune decine di persone hanno partecipato ieri alla tradizionale funzione religiosa di Ognissanti al cimitero di Oltrisarco che si conclude con la benedizione delle tombe da parte del vescovo.
Non è la prima cerimonia presieduta da un affaticato monsignor Golser dopo l'annuncio, voluto dallo stesso vescovo, delle preoccupazioni per la sua salute. Ugualmente l'affetto e la palpabile preoccupazione dei fedeli hanno segnato la celebrazione di ieri.
Nessun accenno da Golser a questo tema, naturalmente, ma dall'entourage del vescovo confermano che proseguirà la linea della trasparenza, quando arriveranno nei prossimi giorni i risultati degli accertamenti clinici.
Golser ha sorriso ai fedeli. Attorno a sé alcuni dei giovani sacerdoti che segnano il ricambio generazionale impresso dal vescovo. Una delle letture è stata affidata a don Mario Gretter, neo parroco con incarico al Duomo. Presenti anche don Gianpaolo Zuliani, da poco alla guida di Don Bosco, e don Luigi Carfagnini, nominato parroco a Firmian.
L'omelia del vescovo è stata legata strettamente alla festività di Ognissanti. Con una domanda pesante lanciata a chi lo ascoltava: «Per gli uomini di oggi la fede cristiana è la speranza che cambia e sostiene la loro vita? Essi desiderano ancora la vita eterna?».
Perché, ha invece sottolineato il vescovo, è proprio questo che aiuta ad attraversare i momenti più difficili: «E' sempre doloroso il distacco dai propri cari, è un enigma carico di inquietudine l'evento della morte. Nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù si commuove, piange addirittura. Eppure dice: "io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno».
Anche ieri Golser ha ricordato dunque che la festività di Ognissanti non è soltanto la giornata di commemorazione dei defunti, ma la celebrazione della «vita nuova promessa a tutti coloro che credono nel messaggio del Vangelo». E però ha voluto inserire quella domanda: «Gli uomini di oggi desiderano ancora la vita eterna?».
Ha proseguito Golser: «Sappiamo bene e lo sperimentiamo nel nostro cammino che non mancano difficoltà e problemi in questa vita. Ci sono situazioni di sofferenza e di dolore, momenti difficili da comprendere e da accettare. Tutto però acquista valore e significato se viene considerato nella prospettiva dell'eternità. Ogni prova, accolta con perseverante pazienza ed offerta per il Regno di Dio, torna a nostro vantaggio spirituale già quaggiù».
Altri vescovi in occasione di Ognissanti propongono ai fedeli messaggi con forti richiami all'attualità. Ieri a Trento monsignor Bressan ha ricordato che «la mentalità postmoderna vorrebbe negare la morte e, non potendolo, cerca almeno di dimenticarla come non esistesse e la fa apparire come un tabù. Non si risolve però in tal modo il problema; la sostituzione con Halloween ha sviluppato una spettacolarizzazione carnevalesca che fa pensare». (fr.g.)

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