Bolzano, l'Aspiag: sconti e megastore contro la crisi

Fatturato dei sumermercati in aumento puntando su offerte e grandi superfici


Mirco Marchiodi


BOLZANO. I ricavi dell'Aspiag - il gruppo che controlla i supermercati Despar, Eurospar e Interspar - continuano a crescere: «Ma la crisi - avverte l'amministratore delegato della prima azienda altoatesina per fatturato, Paul Klotz - non è finita e lo avvertiamo anche noi: nel 2010 abbiamo venduto più prodotti incassando meno soldi perché i consumatori sono sempre più attenti ai prezzi e aspettano le offerte speciali».
LA CRISI DEI PICCOLI. Il gruppo Aspiag ieri ha pubblicato i dati di bilancio del 2010. In Italia i punti vendita sono diminuiti dai 609 del 2009 ai 581 attuali. E questo nonostante sette nuove aperture, tra cui l'Eurospar di Lana o quello presso il Twenty di via Galilei a Bolzano. «Il settore dei dettaglianti associati - afferma Klotz - ha risentito maggiormente della complessa congiuntura economica e questo ha comportato la chiusura di una trentina di punti vendita più piccoli e ormai non più al passo con i tempi». Cosa significa, per Klotz, al passo con i tempi? «Le difficoltà in un periodo di crisi come quello attuale - risponde l'a dell'Aspiag - sono legate all'assortimento e ai prezzi. Per garantire un'offerta completa bisogna sostenere costi alti, dall'energia ai freezer all'affitto. Sono tutti costi fissi, che non diminuiscono se cala il fatturato. È per questo che i piccoli vanno in crisi, ma anche per un ricambio generazionale che è sempre più difficile».
I MEGASTORE. Se i piccoli soffrono, a mantenere alta la performance dei supermercati Aspiag ci pensano le grandi strutture, «anche se - sottolinea Klotz - continueremo a dare fiducia ai punti vendita nei quartieri, perché crediamo nella loro importanza sociale oltre che commerciale». Nonostante siano diminuiti i punti vendita, è cresciuta la superficie di vendita: «Bisogna continuare a investire, i negozi vanno continuamente ampliati e riorganizzati in maniera più moderna. Solo così si resta competitivi», è convinto Klotz. «In Alto Adige - prosegue - sono nate diverse grandi strutture interessanti come il Twenty o il centro di Lana, ma quello che ancora manca è il grande centro commerciale. La nostra posizione non è cambiata: siamo pronti a realizzarlo noi, anche in collaborazione con imprese locali. Sappiamo che la politica sta discutendo dove costruire questo megastore, appena ci sarà il via libera noi saremo pronti».
GLI SCONTI. Cambiano i negozi, ma cambiano anche i clienti e soprattutto le loro abitudini di acquisto. «La crisi - spiega Klotz - ha modificato profondamente il tipico carrello della spesa. Nei supermercati si va più spesso, ma si compra meno. E le grandi marche, pur continuando a mantenere i clienti più affezionati, spesso lasciano spazio ai prodotti offerti col nostro marchio».
Questione di prezzo, ed anche questo spiega perché le offerte speciali continuino ad acquistare sempre più peso: «Stiamo lavorando moltissimo sui prezzi. I consumatori sono sempre più attenti al costo dei singoli prodotto e le loro scelte sono condizionate soprattutto dal prezzo».
Interessante anche un altro dato: «Si compra il giusto, il superfluo non esiste più. Lo vediamo anche da piccoli dettagli. Faccio un esempio: in passato magari si acquistava una fetta di prosciutto in più e poi la si buttava, oggi questo non accade: se possibile, non si getta nulla», dice Klotz.
IL BILANCIO. In una situazione di difficoltà economica, la crescita di fatturato del gruppo Aspiag viene accolta con grande soddisfazione. I ricavi sono saliti da 1,43 a 1,57 miliardi di euro (il fatturato al pubblico, quello al loro dell'Iva, è salito a 1,71 miliardi). «Nella nostra area di mercato, quella del Nord-Est, abbiamo raggiunto una quota di mercato del 14,7%», dice orgoglioso Klotz. Aumentato anche il numero di collaboratori, che sono passati da 6.203 a 6.330: anche questa è una dimostrazione che in questo momento stanno funzionando meglio i punti vendita più grandi.

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