BOLZANO

Bolzano, l’autista pedofilo controllato da ispettori

Vettori (Sad): «Non possiamo rescindere il contratto, perché ci esporremmo ad una richiesta di risarcimento danni»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. L’autista pedofilo, rientrato al lavoro dopo la condanna a tre anni e 4 mesi di reclusione con rito abbreviato, è titolare di una ditta di trasporto persone che lavora per la Sad in subconcessione e ben difficilmente , a breve, potrà essere sollevato dall’incarico.

La puntualizzazione è arrivata dall’avvocato Mariano Vettori , presidente della Sad che da inizio mese ha dato mandato all’ufficio legale della società di analizzare bene la questione perchè è fin troppo evidente il disagio ed i timori dei genitori dei bambini che utilizzano il servizio scuolabus. Come noto l’uomo era stato arrestato (ed è stato condannato in primo grado con rito abbreviato) con l'accusa di atti di pedofilia nei confronti di tre bambine poco più che tredicenni. In sentenza il giudice ha riconosciuto all'imputato (incensurato) le attenuanti generiche, l'attenuante del danno risarcito con applicazione della riduzione di un terzo a seguito della scelta del rito abbreviato. Le famiglie delle tre bambine coinvolte nella vicenda si erano ritirate dal processo a seguito di un risarcimento economico complessivo di 60 mila euro. Se le famiglie non avessero accettato quei soldi, l’imputato non avrebbe avuto diritto alla riduzione di pena anche per l’attenuante del danno risarcito. Ora l’uomo (il cui avvocato ha annunciato impugnazione in appello) è tornato al lavoro in assenza di un provvedimento inibitorio cautelare del giudice. E la Sad, rivela il presidente Vettori, ha le mani legate. «Su questa persona noi abbiamo chiesto il certificato dei carichi pendenti - spiega il presidente - e non è emerso nulla di ostativo per un incarico di pubblico servizio.

Per il momento, dunque, sarà difficile intervenire. Io non sono solo preoccupato, qui c’è il rischio che venga intaccato anche l’onore della Sad». Ma la società non può permettersi passi falsi perchè rischierebbe di esporsi a richieste risarcitorie rilevanti in caso di decisioni che dovessero rivelarsi giuridicamente non fondate. «Noi ci troviamo con le mani mostruosamente legate - puntualizza ancora il presidente Vettori - anche perchè non siamo nemmeno di fronte ad una sentenza penale definitiva». In effetti in attesa del processo d’appello l’autista con tendenze pedofile per il momento deve far fronte solo all’obbligo di firma presso la caserma dei carabinieri. «La sentenza di primo grado non basta - ribadisce il presidente - e se in appello l’autista dovesse essere assolto?» In attesa di sviluppi giudiziari la Sad ha comunque intensificato le ispezioni. Di fatto l’autista pedofilo è costantemente sotto controllo,













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