Bolzano: l'Università introduce test attitudinali

Scienze della formazione: pre-colloqui per verificare la propensione ad insegnare


Antonella Mattioli


BOLZANO. La facoltà di Scienze della Formazione si rinnova a partire dall'autunno. Dopo il via libera del Senato accademico, l'altro giorno è arrivato l'ok del consiglio d'amministrazione dell'Università. L'iter prevede che la nuova formula venga approvata prima dalla giunta provinciale e poi dal ministero. Si tratta di un recepimento del decreto Gelmini con delle novità specifiche per l'Alto Adige: riguardano in particolare i criteri d'accesso, con l'introduzione di test linguistici e attitudinali, e la didattica della seconda lingua. Quest'ultima in particolare per superare i problemi di apprendimento. Sia il preside di facoltà Franz Comploi che il presidente del cdu Konrad Bergmeister sono convinti che la «nuova» facoltà di Scienze della Formazione (sede Bressanone con un corso per ciascun gruppo linguistico, ndr) contribuirà sicuramente a migliorare la qualità dei futuri insegnanti. I posti a disposizione si riducono: saranno 80 per il gruppo italiano e altrettanti per quello tedesco (oggi sono 120 per ciascun gruppo) e 20 per i ladini (sono 25).

CRITERI D'ACCESSO. La «cura» Bergmeister, per quanto riguarda le conoscenze linguistiche, interesserà, a partire dall'autunno, tutti i nuovi iscritti alle facoltà della Lub. Quindi anche per accedere a Scienze della Formazione si dovranno superare dei test nelle tre lingue (italiano, tedesco, inglese). Unica differenza la seconda lingua: sarà sufficiente un livello B1 invece che un B2, ovvero un livello più elevato richiesto per le altre facoltà. Dall'autunno assume maggior importanza il test attitudinale-caratteriale che viene fatto già oggi in forma sia scritta che orale. «L'obiettivo - spiega Comploi - è capire, attraverso dei test che spaziano dalla motivazione alla creatività, se lo studente ha le caratteristiche per diventare un bravo insegnante. Su come verranno effettuate le valutazioni, lo decideremo nel dettaglio nelle prossime settimane».

LA DIDATTICA. Migliorare la didattica della seconda lingua per migliorarne l'apprendimento. «Questo - dice il preside - riguarderà l'intero corso, ma per chi vorrà avere una preparazione specifica in questo campo verrà creato un modulo opzionale ad hoc». Per quanto riguarda le discipline d'insegnamento aumenta l'attenzione per quelle linguistico-letterarie, storia-geografia, biologia-fisica-chimica, musica-arte, attività motorie.

CICLO DI STUDI UNICO. La facoltà di Scienze della Formazione passa da 4 a 5 anni (laurea magistrale). Attualmente gli studenti, al terzo anno, devono scegliere tra diventare insegnanti di scuola materna oppure optare per le elementari. «Dall'autunno - spiega Bergmeister - il ciclo di studi sarà unico». Il presidente del cdu vede con favore la novità introdotta a livello nazionale, perché, tra le altre cose, «aumenta le possibilità per il neolaureato di trovare un posto di lavoro». Più cauto il preside: «Io preferisco l'attuale formula perché ritengo che sia diverso insegnare a bambini della scuola materna rispetto a quelli delle elementari. Però, non è detto: parleranno i risultati».

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