Bolzano, la Corte dei Conti"Troppo alti i costi dell'Asl"

L’esame delle finanze dell’Azienda è stato effettuato dal collegio composto dal presidente Giuseppe Bellisario, dal relatore Alessandro Pallaoro e da Ermanno Granelli che evidenziano un aumento dei costi del 4%



BOLZANO. Il giudizio della sezione di controllo della Corte dei conti sull’esercizio 2008 dell’Asl evidenzia luci e ombre. «La gestione si è chiusa con una perdita di 1,5 milioni di euro che è stata però coperta con il parziale impiego della riserva per utili portati a nuovo (circa 9,2 milioni), inferiore al limite previsto nel bilancio di previsione (6,5 milioni)».
L’esame delle finanze dell’Azienda è stato effettuato dal collegio composto dal presidente Giuseppe Bellisario, dal relatore Alessandro Pallaoro e da Ermanno Granelli che evidenziano un aumento dei costi del 4%. «L’equilibrio economico-finanziario risulta rispettato - dice la relazione - ma la dinamica della spesa non ha osservato il vincolo di crescita dei costi di produzione (+2% al netto dell’incremento imputabile al personale) concordato in sede di intesa Stato-Regioni-Province autonome». Il costo del personale aumenta del 4% (519 milioni al netto dell’Irap) e dal controllo emerge un notevole ricorso a collaborazioni continuate e collaborative - i famosi “contrattisti” - (spesa di 2 milioni di euro).
La Corte dei conti evidenzia anche la mancata adozione del piano triennale, più volte prorogato dal 2002 e l’assenza di un atto aziendale per un’organizzazione che superi la visione delle quattro aziende, unificate nel 2006. Da notare invece, in senso positivo, l’incidenza della spesa sanitaria sul totale del bilancio provinciale: il 24%, al di sotto della media delle altre regioni italiane. «Risulta rispettato il divieto d’indebitamento per la spesa corrente e non risultano rilevate disfunzioni contabili significative non sono pertanto emerse irregolarità tali da riflettersi sulla veridicità del bilancio d’esercizio e quindi sull’equilibrio economico finanziario. La gestione si è chiusa comunque con una perdita di circa 1,5 milioni di euro, coperta con il parziale impiego della riserva per utili portati a nuovo (circa 9,2 milioni), inferiore al limite previsto nel bilancio di previsione (6,5 milioni di euro). Un aspetto critico della gestione - si legge - è da rinvenirsi nel mancato adeguamento alle regole di programmazione contenute nel più recente Piano sanitario nazionale, dato che l’articolo 30 della legge provinciale 7 del 2001, ha prorogato l’applicazione dei criteri adottati nel piano sanitario provinciale, che risalgono al 2000/2002». L’organizzazione funzionale dell’Azienda resta provvisoria e risente delle difficoltà conseguite alla recente unificazione delle quattro Aziende che operavano sino al 2006; ciò ha determinato anche l’adozione di comportamenti non omogenei tra i Comprensori che compongono l’Azienda unificata dal primo gennaio 2007. «Alla crescita del 3,75% del valore della produzione, si accompagna l’incremento dei costi nella misura del 4,08%. Ciò ha contribuito a conservare l’equilibrio economico-finanziario dell’Azienda, sebbene la dinamica dei costi non sia in linea col vincolo di crescita». La spesa farmaceutica complessiva risulta comunque inferiore al tetto del 14% (111,5 milioni) e quella farmaceutica ospedaliera (34 milioni) supera di 15 milioni il limite del 2,4%. La spesa farmaceutica totale è comunque inferiore al tetto del 16,4% degli oneri ammessi dal Servizio nazionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità