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Bolzano, la farmacia Domenicani chiusa altri due mesi 

Manca il personale, l’amministrazione costretta a rinviare di nuovo l’apertura. L’assessore Andriollo: «Dobbiamo discutere con i privati per trovare sinergie»



BOLZANO. Nuova proroga della chiusura della farmacia comunale di piazza Domenicani. Chiusa a marzo, avrebbe dovuto riaprire il primo giugno. Mancava il personale, si era deciso di rinviare al primo settembre, sperando che i concorsi riuscissero a coprire le carenze. Illusione.

L’assessore Juri Andriollo spiega che non ci sono ancora le condizioni per riaprire i battenti. La farmacia rimarrà chiusa per altri due mesi. «A novembre però - assicura l’assessore Andriollo - dovremmo essere in grado di tornare a garantire il servizio. Ce la stiamo mettendo tutta. Abbiamo individuato anche un possibile direttore».

Quella dell’assessore più che una certezza è una speranza, perché il problema è sempre lo stesso: nonostante si continuino a bandire concorsi, non si riesce a coprire i vuoti d’organico.

Per questo Andriollo è pronto ad aprire anche un tavolo di discussione con i titolari delle farmacie private.

Non si trovano farmacisti

«All’ultimo concorso per farmacisti - spiega l’assessore - sono passati in tre, ma solo uno è in servizio. Un altro ha rifiutato e la farmacista ha chiesto congedo maternità. L’assessorato al personale ha subito bandito un nuovo concorso: la delibera è stata approvata una decina di giorni fa».

Nel frattempo il Comune ha bandito il concorso per commessi. «Ne assumiamo sei», spiega Andriollo.

Una delle soluzioni alla quale si lavora, prevede un maggior impiego dei commessi per alleggerire il lavoro dei farmacisti, ovviamente sempre nell’ambito di quanto stabilito dal contratto.

Si starebbe valutando, tra le altre cose, la possibilità di trasformare qualche posto da farmacista in posto per commessi.

Sinergie con i privati

Ma anche questo accorgimento potrebbe non bastare a garantire il funzionamento di tutte e sei le farmacie comunali, per questo si studiano possibili sinergie con i privati.

«Anche i privati - assicura Andriollo - hanno grosse difficoltà a trovare personale. Dobbiamo aprire un tavolo di discussione con l’ordine dei farmacisti e con i titolari delle farmacie private, per vedere come possiamo collaborare nell’interesse di tutti».

In realtà è vero che anche i privati hanno difficoltà nel reperimento di personale, ma sempre meno del pubblico, dove c’è l’obbligo dell’attestato di bilinguismo; nel privato è auspicabile, però l’obbligo riguarda soltanto il direttore della farmacia.

No alla società con Trento

Nonostante i problemi, il Comune di Bolzano vuole continuare a gestire direttamente le farmacie comunali che portano nelle casse municipali circa 800 mila euro l’anno. La cosa più “semplice”, viste le difficoltà di trovare personale e la complessità delle normative che regolano il settore farmaceutico, sarebbe entrare in “Farmacie comunali spa”, la società trentina a totale capitale pubblico, che gestisce 20 farmacie di proprietà di 12 Comuni. Più volte valutata quest’operazione, finora è sempre stata scartata. A.M.













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