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Bolzano: la mensa anziani del quartiere è un regalo degli alpini

La nuova struttura, nei locali della parrocchia Regina Pacis, è cofinanziata dall’Ana: «50 mila euro raccolti all’Adunata»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Il Comune ha curato la ristrutturazione, l'Assb si occuperà della gestione, la parrocchia ha messo a disposizione i locali, gli alpini hanno acquistato gli arredi: il risultato è una nuova mensa per la terza età nel quartiere Europa-Novacella.

L'adunata dell'Ana del 2012 sarà ricordata a lungo per quella simpatica atmosfera che gli alpini sono riusciti a creare in città, ma anche per aver avuto un ruolo importante nell'apertura della nuova struttura per anziani, operativa già da qualche giorno e inaugurata ieri mattina al civico 28 di via Dalmazia (accesso dal parcheggio della chiesta di Regina Pacis). «Fa parte della nostra tradizione – ha spiegato Sebastiano Favaro, il presidente nazionale dell'Ana, presente ieri alla cerimonia con una folta delegazione locale di penne nere guidata da Ferdinando Scafariello - lasciare nelle città dell’adunata qualcosa che ricordi gli alpini e l'evento. Chiediamo alle amministrazioni cosa potrebbe servire e poi decidiamo».

Per Bolzano i vertici dell'Ana hanno scelto di destinare 50 mila euro, raccolti durante la manifestazione di tre anni fa, per arredare la mensa. Una bella sala con le pareti tinteggiate di bianco e giallo: un mix che mette subito di buon umore. Alla cerimonia era presente quasi tutta la giunta guidata dal sindaco Luigi Spagnolli. Ma c’erano soprattutto gli anziani: quelli che da qualche giorno hanno iniziato a frequentarla e quelli che sono arrivati in via Dalmazia per vedere com’è. «La struttura - ha ricordato il presidente della circoscrizione Carlo Visigalli - era attesa da tempo».

Il perché si spiega con le cifre: Europa-Novacella è il quartiere con un indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra anziani (65 anni e oltre) e giovani (fino ai 14 anni), pari nel 2013 a 161,4: ciò vuol dire che ci sono 161 ultra 65enni per ogni 100 giovani. Anche la percentuale dei single over 60 è più alta (56,4 %), che negli altri quartieri. In questo contesto la mensa non è solo il posto dove si va a mangiare, ma punto di aggregazione, motivo per uscire, vestirsi con cura e fare due passi. Strutture come queste vanno nella direzione auspicata da tutti: far sì che gli anziani rimangano sempre più a lungo a casa. «Io - racconta Gianfranco Vincenzi, 76 anni - abito in piazza Matteotti e a mangiare vengo qui: sto in compagnia e non ho la scocciatura di lavare i piatti». Anche Alessandro Nobile, 84 anni, single, prima andava nella mensa della casa di riposo Don Bosco adesso va in via Dalmazia: «Si mangia bene e si scambiano due chiacchiere». Clelia Rossi di anni ne ha solo 67, non ha mai frequentato le mense per anziani, ieri però ha fatto un giro nella nuova struttura: «Impressione positiva: un ottimo antidoto contro la solitudine».













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