L'INCIDENTE AL SAN MAURIZIO

Bolzano, la Procura apre un'inchiestasulla fuga di gas in ospedale

Il procuratore Rispoli vuole far chiarezza sulle cause dell'incidente


Mario Bertoldi


BOLZANO. Sulle misteriose esalazioni nelle sale operatorie dell’ospedale San Maurizio la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta. La decisione è stata presa dal procuratore Guido Rispoli che ritiene necessario verificare cosa sia realmente accaduto. Una decisione opportuna anche in vista di possibili procedimenti di carattere risarcitorio da parte degli operatori che hanno accusato malori e complicazioni fisiche, anche se - per fortuna - non gravi. Già oggi, dunque, è probabile che gli uomini della polizia giudiziaria chiedano di acquisire la documentazione relativa agli episodi allarmante dei giorni scorsi. «E’ opportuno accertare subito cosa possa essere avvenuto anche perchè le persone che hanno patito conseguenze di carattere fisico hanno la facoltà di presentare querela entro tre mesi per lesioni personali colpose» ha puntualizzato ieri sera il procuratore. Per il momento i vertici dell’azienda sanitaria non hanno inviato alcuna segnalazione alla magistratura. anche perchè si cerca ancora di capire la causa dell’inconveniente e di individuare la sostanza che ha provocato i malori. «Una risposta dovrà comunque essere data - spiega il dottor Umberto Tait, direttore del comprensorio di Bolzano - confido che entro un paio di giorni la situazione possa rientrare nella completa normalità».
 Intanto ieri un primo dato positivo è giunto dalle emergenze di carattere chirurgico. I sanitari del San Maurizio hanno dovuto affrontare cinque casi urgenti e tutto è andato per il meglio. Nessun paziente è stato trasferito nelle strutture di Merano e Bressanone e le operazioni sono state portate a conclusione senza alcun inconveniente. «E’ un dato importante - puntualizza ancora Umberto Tait - perchè dimostra che siamo riusciti ad evitare disagi nei confronti dell’utenza».
 Ieri, dunque, tutto è filato liscio grazie all’utilizzo delle tre sale che non erano state toccate dal blocco deciso a titolo preventivo a tutela della salute di tutti, medici, assistenti, infermieri e pazienti. La settimana che si apre oggi sarà però decisiva. Oggi torneranno al lavoro anche i tecnici dell’agenzia provinciale per l’ambiente diretta dal dottor Luigi Minach che hanno effettuato un sopralluogo pure nella mattinata di ieri. E con loro ci saranno anche i tecnici dell’azienda specializzata (e certificata) che cura la manutenzione delle sale operatorie del San Maurizio. Per il momento nessuno ha saputo fornire una spiegazione plausibile su cosa possa essere avvenuto. Non solo. Non ci sono per il momento neppure certezze sulla sostanza che nei giorni scorsi ha provocato malessere ed allarme. «Posso solo confermare - puntualizza il direttore Tait - che sinora i tecnici hanno escluso che si possa essere trattato di una fuga di formaldeide anche se alcuni infermieri dicono di aver avverito un forte odore proprio di quella sostanza. Le conseguenze sugli operatori, però, sono state per fortuna non preoccupanti: solo un arrossamento degli occhi e una leggera irritazione alla gola». Gli fa però immediatamente eco Massimo Ribetto, segretario locale del sindacato Nursing Up. «Penso che sia opportuno non minimizzare quanto è avvenuto - afferma - ad un nostro collega è stata rilevata una irritazione bronchiale e non sta ancora bene». Anche per gli altri non si è trattato solo di qualche blanda irritazione alle mucose. «Tutt’altro - riprende Massimo Ribetto - sono state riscontrate anche cefalea e nausea, sintomi non certo da sottovalutare». Il direttore Umberto Tait è comunque molto fiducioso. Il disagio all’utenza potrebbe essere contenuto alla sola giornata odierna e forse a quella di domani. «Poi, se i tecnici ci diranno che la situazione è comunque regolare - dice - torneremo ad operare in tutte le sale a disposizione pur continuando uno stretto monitoraggio». Oggi le sette sale ove sono state riscontrate le esalazioni rimarranno inutilizzate. Le operazioni programmate ma non urgenti sono state rinviate di qualche settimana. Nessuno dei pazienti ha chiesto di essere dirottato altrove. «Se ci garantiscono che la situazione è sotto controllo - interviene ancora Massimo Ribetto - non avrebbe senso opporsi alla ripresa regolare dell’attività chirurgica. Ma una cosa è importantissima: vanno individuate con certezza le cause». Dunque, gli operatori sanitari non sono disponibili ad accettare alcuna sottovalutazione di quanto accaduto. Questo è un punto che sembra essere condiviso da tutti e già da questa mattina, dopo le prese di posizione del Nursing Up saranno coinvolti anche tutti gli altri sindacati del comparto sanità. «Dobbiamo avere garanzie totali perchè con la nostra salute e con quella dei pazienti si scherza - riprende Ribetto - e per essere adeguatamente tutelati è necessario e indispensabile capire cosa sia realmente accaduto. Solo in questa maniera avremo la possibilità di evitare che l’inconveniente si ripeta. Non è sufficiente comunicare che ora la situazione è tornata alla normalità. Ci devono dire cosa è successo». Sul punto sembrano d’accordo anche i manager della struttura sanitaria. E’ anche una questione di responsabilità futura per quanto potrà accadere. Nessuno si può permettere di sottovalutare la situazione perchè le eventuali conseguenze in caso di futuri nuovi episodi potrebbero essere di natura penale, anche se sempre di carattere colposo.













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