Bolzano, la Svp appoggia Spagnolli ma non le sue liste

Il partito di raccolta precisa che non ci sarà un'alleanza organica con il centrosinistra, tenendosi le mani libere



BOLZANO. La Svp appoggia Spagnolli al primo turno, ma si tira fuori dai collegamenti di lista. Il motivo? Dopo aver lasciato la posizione «blockfrei», seppur giustificata con motivazioni tecniche e non politiche, la Stella alpina ha pensato di non farsi coinvolgere troppo dal centrosinistra. Ci sono sempre i comunisti, hanno spiegato alcuni esponenti del partito di raccolta agli esterefatti componenti della coalizione. L’annuncio Svp è arrivato ieri, dopo che già il giorno precedente c’erano state alcune avvisaglie in tal senso.
 Ma in concreto cosa significa la mossa di via Brennero? C’è il via libera a Spagnolli, ma si cerca un distinguo. Lo si è fatto con questa decisione che potrebbe privare la coalizione di un seggio, perché il partito più grande non parteciperà al gioco dei resti. La Stella alpina si collega al primo cittadino, ma non si collega agli altri partiti che lo sostengono. «Certo, questa decisione non sposterà un voto rispetto ai consensi per Spagnolli e per i candidati, quindi politicamente non cambierà nulla, ma si tratta di un errore tecnico col rischio di fare perdere un seggio alla coalizione», ammette il coordinatore cittadino del Pd, Massimo Capelli.
 Ieri, dopo la comunicazione della Svp - presa per mettere a tacere polemiche interne legate alla scelta di appoggiare Spagnolli lasciando la sua posizione fuori dai blocchi - la giornata nel centrosinistra si è dipanata cercando di far tornare la Stella alpina sui propri passi. Ma invano, perché al partito di raccolta non dispiace, dopo il via libera al sindaco in carica, di tornare ad acque meno agitate in fatto di equilibri interni. «Ho provato a capire il perché, ma francamente non ci sono riuscito», ancora Capelli. Ma chi ha preso la decisione in via Brennero. «Io non c’ero, è stata una scelta dei vertici», sottolinea il capogruppo in consiglio comunale, Luis Walcher.
 «Mi è sembrato che Pd e socialisti non fossero particolarmente preoccupati, mettendo l’accento comunque sull’appoggio della Svp a Spagnolli, certo che per me ed altri componenti della coalizione, il mancato collegamento di lista da parte della Svp porterà ad un danno finale perché mancheranno tutti i voti presi dal partito di raccolta nel catino dei resti», evidenzia Guido Margheri, di Sinistra ecologia libertà. «Per presentare i collegamenti di lista c’è tempo un giorno in più rispetto a liste e candidature, per cui mi auguro che si possa ancora trovare un accordo».
 La Svp non fa mistero di puntare ad un unico vero collegamento, quello con il sindaco in carica. Considerato una sorta di garante in casa della Stella alpina. Ieri Spagnolli ha svolto questo ruolo di mediazione, tutto interno alla coalizione di centrosinistra. In piazza Municipio ha incontrato l’assessore Klaus Ladinser. Per ora rimane solo che il gioco dei resti sarà all’interno del centrosinistra italiano - dal Pd a Rifondazione, passando per socialisti, Sel, Italia dei valori e Radicali - lasciando fuori il partito di raccolta. Un contenitore - giocoforza - meno ricco di voti













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