Bolzano non dimentica Cerimonie e incontri per la Liberazione

Domani fitto calendario di celebrazioni nei luoghi simboli E in piazza Matteotti si parla di Memoria con «Resistenze»



BOLZANO. Tante cose da fare domani, tra impegno e svago per la festa del 25 aprile. Le cerimonie istituzionali per commemorare il 69esimo anniversario della liberazione vedono, come di consueto, le cerimonie promosse dal Comune in collaborazione con l’Anpi.

Le cerimonie. Alle 9.30, in muncipio, onore ai caduti per la Patria, la Libertà e la pace. Poi partiranno i due cortei. Il primo, quello guidato dal sindaco Spagnolli prevede le seguenti tappre: ore 10, via dei Vanga, onore al maestro Franz Innerhofer, trucidato dai fascisti. Ore 10.15, parco Rosegger (via Marconi), onore alla medaglia d’oro Salvo d’Acquisto. Ore 10.30, piazza VI Novembre, onore alle medaglie d’oro Manlio Longon e Giannantonio Manci. Il secondo corteo, guidato dal vicesindaco Ladinser, prevede le seguenti tappe: ore 10, Cimitero di Oltrisarco, onore ai caduti, Ore 10.15, via Volta, onore ai caduti dello stabilimento Lancia. Ore 10.30, via Siemens, onore ai martiri della Libertà. I due cortei si riuniranno alle ore 11 in piazza Adriano, davanti al monumento ai caduti per la libertà, e alle 11.30, al Muro del lager in via Resia, onore agli ex internati nel lager.

Festival Resistenze. Molti gli appuntamenti domani in piazza Matteotti nell’ambito del “Festival delle Resistenze contemporanee” che quest’anno è all’insegna del tema “Figli delle stelle. L’Europa delle persone”. Alle ore 10, «Confronto e sintesi di 5 progetti dedicati alla memoria e ai giovani». Un excursus storico dalla Resistenza partigiana passando dagli Anni di Piombo, fino alla Mafia. Modera l’incontro il giornalista di Radio 24 Alessio Maurizi. Uno spazio di confronto e condivisione sui luoghi della memoria di Bolzano, una riflessione sul valore di fare memoria, oggi e tra i giovani. Verranno raccontati dalla viva voce dei giovani partecipanti i numerosi progetti attivati dalla Piattaforma delle resistenze contemporanee e non solo, legati alla memoria. Verrà presentato il documentario prodotto dal Teatro Cristallo in stretta sinergia con il centro giovanile Corto Circuito: Bz_Memory. Un video sulla città di Bolzano che si propone di unire il passato doloroso della II Guerra mondiale alla città di oggi in luoghi più o meno noti già teatro di vicende belliche e che oggi invece ospitano varie realtà giovanili e di aggregazione sociale. Alle ore 11.30, History Line, uno spettacolo teatrale itinerante sull’autobus storico della SASA che tocca alcuni luoghi della memoria a Bolzano. Partendo da Piazza Matteotti lo spettacolo ripercorre l'avvento del fascismo a Bolzano, le prime tragedie e le privazioni della guerra fino alla tragedia dei bombardamenti sulla città e soprattutto del lager di via Resia da cui partirono i treni diretti ai campi di sterminio. I giovani attori di Sagapò Teatro raccontano con la recitazione, la lettura e la musica storie della nostra città per non dimenticare e per rivivere a bordo dell'autobus un pezzo di storia del Novecento. Orario corse: 11.30, 15.00, 17.00.

Alle ore 17.30, inaugurazione mostra il Cubo di Rubik presso il quartier generale del festival in via Milano, 11.

Alle 18.30, concerto del gruppo musicale I ( R )esitenti. Il gruppo ha realizzato nei mesi precedenti al festival alcuni incontri con i ragazzi del centro giovani Bluspace e altre realtà associative della città, per individuare i nuovi resistenti contemporanei, figure locali di resistenza, le cui testimonianze sono state tradotte in musica. Sul palco quindi un concerto spettacolo frutto di questi incontri che ha coinvolto altri giovani per tradurre in musica e parole le interviste.

Sempre domani, sempre in piazza Matteotti alle ore 21.00, «Memoria e Libertà», Corrado Augias riflette sulla fame di totalitarismi in Italia e in Europa. Il Disagio della libertà. «In novant’anni di storia, dal 1922 al 2011, abbiamo avuto il Ventennio fascista e il quasi-ventennio berlusconiano: per poco meno di metà della nostra vicenda nazionale abbiamo scelto di farci governare da uomini con una evidente, e dichiarata, vocazione autoritaria. Perché? Una risposta possibile è che siamo un popolo incline all’arbitrio, ma nemico della libertà. Con la libertà vera, faticosa, fatta di coscienza e impegno sembriamo trovarci a disagio, pronti a spogliarcene in favore di un qualunque Uomo della Provvidenza».













Altre notizie

Attualità