BOLZANO

Bolzano, passa la mozione sulla toponomastica: si alla campagna informativa sui nomi storici

La Svp ha votato a favore della mozione presentata da Sven Knoll. Urzì (Alto Adige nel cuore): "Il 72,2% degli italiani secondo l'Astat  ritiene il principio del plurilinguismo sacrosanto".



BOLZANO.  Un altro colpo di scena sulla toponomastica in consiglio provinciale. L'aula ha approvato infatti  una mozione di Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) - con il sostegno della Svp e di tutta la destra tedesca - che incarica l'ufficio di presidenza del consiglio provinciale di promuovere una campagna d'informazione sulla toponomastica ed in particole sui cosiddetti nomi storici.

Il documento, che in origine prevedeva che fosse la giunta provinciale ad occuparsi della campagna informativa, ha ottenuto 22 voti favorevoli, 7 contrari ed un'astensione.

Knoll & Co., proprio due giorni fa, hanno messo in discussione anche l'esistenza di toponimi di uso comune quali Vipiteno.

Tra le voci più critiche quella di Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore: " Sulla discussione della mozione di Suedtiroler Freiheit che partiva dalla premessa dichiarata in aula che il nome italiano di Vipiteno debba essere considerato frutto di una mistificazione e quindi sostanzialmente da cancellare, la Svp ha perso il suo tradizionale equilibrio, a costo anche di sbeffeggiare in pubblico l’alleato italiano del Pd che per dare un colpo alla botte ed una al cerchio aveva appena annunciato di non volere votare la provocazione dei secessionisti. Invece non solo Kompatscher la provocazione l'ha votata ma anche ha difeso il principio per cui “i nomi di luogo in Alto Adige non debbano essere necessariamente con due nomi.  Come dire: la prospettiva è quella per cui gli italiani è bene che si abituino ad immaginare un Alto Adige dove sarà “verboten” (vietato) usare la lingua italiana per denominare molti luoghi conosciuti da generazioni con i nomi italiani da chi parla questa lingua".

Ma torniamo alla mozione: essa partiva da una premessa. L’Istituto di statistica Astat ha rilevato che rispetto al solo 28,6% di cittadini di lingua tedesca che ritiene che i nomi di luogo dovrebbero essere bilingui c’è invece un 72,2% di italiani che ritiene questo principio del plurilinguismo sacrosanto.













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