BOLZANO. «Piazza Walther, il salotto di Bolzano, è in declino».
Francesco D'Onofrio - gestore dell'Hotel Città - stavolta non le manda a dire. «La piazza perde appeal perché manca un progetto comune. Arrivano nuovi colleghi, si ristrutturano e rilanciano locali - penso al Moccaria della Loacker ed all'Edy Bar (che si avvia verso un'importante ristrutturazione dopo il passaggio da Giuliano Benvenuti - alla famiglia Dell'Osso) - ma non basta». Parecchie cose - infatti - non funzionano. «Prima di tutto gli orari. La sera la maggiorparte dei locali chiude alle 8, restiamo aperti fino a tardi solo noi ed il Walther's. Capisco che ognuno abbia esigenze di personale diverse, ma a volte parlarsi non guasterebbe».
E intanto dopo una certa ora la piazza si fa spettrale.
«La sera non è piacevole girarla anche perché l'illuminazione è fioca. Si vede e non si vede». Poi cosa manca? «L'anima, il cuore pulsante. Un bolzanino o un turista dovrebbe scendere in piazza e capire la sera cosa offre Bolzano. Se c'è teatro, se ci sono spettacoli di danza, se c'è il Busoni. E invece nulla, solo silenzio». Lei cosa propone? «Si potrebbe pensare ad un tabellone luminoso ma anche di coinvolgere le associazioni culturali per creare piccoli eventi continui». Delle "chicche". «C'è Bolzano Danza? Facciamo ballare anche solo due danzatori. C'è il Busoni? Portiamo pianisti in piazza. C'è la settimana del libro? Mettiamo lettori a tavolino. C'è Capodanno? Organizziamo il valzer invece che la solita festa con la gente che si porta le bottiglie da casa». E avanti così. «Certo, il Comune non può pensare a tutto ma può pensare. Certo anche noi dobbiamo darci una mossa». La lista è finita? «No, mancano anche spazi per sedersi, per chiacchierare, per non essere costretti al bar e poi mancano i bagni. Non chiedo all'amministrazione bagni chimici nascosti ma una sorta di shop che venda profumi, che abbia un fasciatoio, una sala dove le signore possano rifarsi il maquillage e che abbia anche i bagni. Ho detto al sindaco Spagnolli di andarsi a vedere i servizi igienici del centro di Londra».
Sempre il bagno resta l'incubo perfetto di Franco "Chicco" Padoani del Walther's e di Claudio Marchesini del Domino che pensano a possibili contromisure. Walther's la sua scelta l'ha già messa in cantiere e pensa di concretizzarla col Mercatino di Natale: «Spendiamo 16 mila euro di carta igienica l'anno per soddisfare le esigenze di 60 mila persone, alcune delle quali, non contente, si infilano pure i rotoli nello zaino. A questo punto dico basta e annuncio l'introduzione della pipì-tax da 50 centesimi. I turisti che entrano, consumano e poi vanno in bagno se li vedranno scalare dalla consumazione. Chi entra solo per la toilette, pagherà». Claudio Marchesini, del Domino, è esasperato ma non tanto da pensare ad una tassa: «Il passaggio è continuo. Credo che il Comune dovrebbe aprire la toilette che c'è nei garage qui sotto e comunque dovrebbe pensare ad un'alternativa. Una città turistica non può mai abbandonare i suoi ospiti ed accollare disagio e costi a noi». Bagni a parte, Padoani lancia nuove proposte per valorizzare il contesto. «La crisi c'è ed è pesante, noi con la pizza abbiamo un più 12% rispetto all'anno scorso, ma il Comune non può far finta che il problema non esista. Se d'estate si lavora bene, d'inverno la questione si fa difficile. Per due volte abbiamo chiesto all'amministrazione l'ok per un Wintergarden con pavimento riscaldato, vetri e fioriere che ci sarebbe costato 50 mila euro e ci è stato risposto picche. Anche queste cose non vanno». (v.f.)

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