Bolzano: premi d'oro per la produttività ai dipendenti comunali

Solo quest'anno 1 milione e 340 mila euro distribuiti a vario titolo, e il merito spesso non conta


Antonella Mattioli


BOLZANO. Il Comune quest'anno spenderà 1 milione e 340 mila euro per i premi di risultato riservati ai dirigenti, premi di produttività per tutti gli altri dipendenti e premi individuali. «Una cifra che non è spropositata - dice l'assessore al personale Luigi Gallo - se rapportata alle spese generali di personale (45,9 milioni di euro)».

In realtà, la cifra è considerevole e proprio per questo si dovrebbe pensare che la macchina comunale viaggi come una Ferrari. Non è proprio così, perché altrimenti non si spiegherebbero le pressanti richieste di cittadini e mondo dell'economia ad aumentare la produttività dei dipendenti comunali per garantire servizi più efficienti riducendo le spese a carico della collettività.

Un forte richiamo in questo senso è contenuto anche nella relazione dei revisori dei conti, secondo cui l'amministrazione deve recuperare in termini di efficienza, efficacia e quindi economicità dei servizi offerti. Lo stesso assessore Gallo ammette che "forse qualche miglioramento sulla produttività, per altro già buona, si potrebbe ancora ottenere". Ma allora come si spiega questa pioggia di premi?

PREMI PER TUTTI. Mauro Todesco, sindacalista della Cisl, dimostrando un certo coraggio visto il ruolo che ricopre, chiama in causa i dirigenti: «Tocca a loro valutare l'operato dei propri collaboratori. Solo che per non scontentare nessuno, tendono a concedere a tutti i premi di produttività. Fortunatamente, non tutti i dirigenti si comportano nello stesso modo». Certo, non è facile escludere qualcuno con cui si lavora fianco a fianco tutti i santi giorni: gli "esclusi" poi potrebbero remare contro. «Il rischio c'è - ammette il sindacalista - ma i dirigenti sono pagati molto bene anche per assumersi delle responsabilità. Per fare scelte scomode. Altrimenti uno non accetta l'incarico. Il premio ha un duplice scopo: incentivare la produttività e premiare chi lavora di più. Se si concede a tutti, si scontentano i migliori che potrebbero essere indotti a adeguarsi al tram tram generale. Al di là di queste considerazioni comunque, io lavoro per il Comune dal 1974 e devo dire che nel corso degli anni efficienza e produttività dei dipendenti è migliorata notevolmente. Le critiche sono spesso infondate». Non tutti i sindacati la pensano così: c'è una parte che contesta la logica del merito e questo ha portato negli enti pubblici ad un certo appiattimento. «In effetti è così, ma la Cisl è da sempre a favore di un sistema meritocratico. Per questo siamo a favore anche del nuovo accordo in discussione al Consorzio dei Comuni che porta dal 50% al 60% la percentuale di premio di produttività che viene assegnato in base alla valutazione del dirigente».

PREMIO PRODUTTIVITÀ. È definito dal contratto collettivo ed è costituito da un fondo pari al 3% della somma stanziata per il pagamento degli stipendi del personale. «Il 50% del premio - spiega l'assessore Gallo - viene assegnato a tutti i dipendenti, a premiare diciamo la produttività dell'ente. L'altro 50% è assegnato sulla base della valutazione del diretto superiore quindi con una differenziazione individuale». A quanto ammonta il 50% assegnato a tutti? «In media - spiega Todesco - intorno ai 500 euro». PREMIO INDIVIDUALE. «Poi - spiega Gallo - ci sono gli aumenti individuali di stipendio come ulteriore forma di salario incentivante per chi ha preso parte a progetti specifici o ha svolto compiti in parte superiori alla propria mansione. Il bugdet è fissato annualmente dalla giunta comunale. Per il 2011 ammonta a 260 mila euro». È riservato al 10% dei dipendenti ma anche qui, per premiare più persone la percentuale di chi le ottiene, è superiore. Anche in questo caso la valutazione spetta al dirigente.

PREMIO DI RISULTATO. Questo è riservato alla dirigenza e il fondo è previsto dal contratto collettivo. Si basa sul raggiungimento degli obiettivi e viene valutato dal nucleo di valutazione (organo interno di valutazione dell'attività del Comune, diverso dai revisori dei conti). «Il nucleo - precisa Gallo - valuta gli obiettivi proposti e a fine anno quantifica il grado di raggiungimento degli stessi. Finora il nucleo era composto dal direttore generale e due esterni, adesso siamo in una fase transitoria ed è composto da direttore generale, segretario generale e vice. Il nuovo decreto legge regionale sul personale, se verrà approvato, prevede che siano tutti membri esterni».

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