Bolzano: Seab, 300 mila euro per ridisegnare il logo

Polemiche sulla municipalizzata. I sindacati replicano al sindaco: «Manifestazione davanti al Comune. L’azienda è un carrozzone». Albrigo (Cisl): una spesa assurda che finirà per ricadere sui cittadini


Antonella Mattioli


BOLZANO. All'accusa di essere ottocenteschi lanciata dal sindaco Spagnolli, i sindacati rispondono annunciando una manifestazione dei dipendenti Seab, nella quale si cercherà di coinvolgere anche i cittadini.

I COSTI. «Stanno trasformando l'azienda - attacca Maurizio Albrigo (Cisl) - in un gigantesco carrozzone. Un raffronto fatto dal Centro consumatori con una azienda di servizi gemella di Innsbruck dimostra che per far funzionare Seab basterebbe un dirigente. La società bolzanina di dirigenti ne ha tre e si prepara ad assumerne un quarto, come direttore generale. È una follia». La preoccupazione di Albrigo e Agostino Accarino (Cgil) è che i maggiori costi facciano aumentare le tariffe e ricadano quindi sulle famiglie.

IL LOGO. «Per i dipendenti non c'è mai neppure un cent per aumentare il premio di produzione - dice Albrigo - mentre non mancano i soldi quando si decide di assumere un nuovo dirigente. O addirittura si spendono circa 300 mila euro per il nuovo logo. Un capriccio. Niente di più». Una spesa notevole che secondo il sindacalista si poteva evitare, visto che Seab avendo il monopolio, non ha bisogno di immagini aggressive per conquistare il mercato. «Oltre centomila euro - sostiene Albrigo - è costato il concorso. È stato già scelto il nuovo logo di Seab. È sicuramente una questione di gusti, io comunque preferivo il logo attuale rosso e bianco. Il nuovo è verdino, un colore anonimo. Abbiamo stimato che adesso si dovranno spendere altri 200 mila euro per cambiare tutti i logo a partire dai cassonetti delle immondizie passando per i parcometri, per arrivare alla carta intestata, alle macchine, ai camion, alle tute del personale». Ma i 300 mila euro sono poca cosa rispetto all'investimento che la società ha intenzione di fare, acquistando una propria sede (l'attuale di via Lancia è in affitto) nel complesso previsto di fronte al centro commerciale «Twenty» di via Galilei.

LA NUOVA SEDE. «Prima di preoccuparsi di avere un proprio palazzo di uffici - sostiene il rappresentante della Cisl - si doveva unificare la sede di via Einstein, dove c'è il personale che opera sulle strade, con il centro di via Lungo Isarco dove ci sono i compattatori. Questo sarebbe servito a razionalizzare il lavoro e ridurre i costi».

LA MANIFESTAZIONE. Il sindacato non si ferma davanti alle critiche del sindaco, anzi. «I lavoratori - dice Albrigo - sono imbufaliti dopo le dichiarazioni del sindaco e vogliono dare un segnale forte». Il primo passaggio prevede un chiarimento con il cda: «Vogliamo capire - spiega Accarino - quali sono le strategie future di Seab. Si parla di una probabile gestione del teleriscaldamento, ma non c'è alcuna certezza sul fatto che venga affidato all'azienda. Abbiamo già chiesto un incontro con il presidente Rosanelli». Subito dopo si terranno le assemblee dei lavoratori. «I dipendenti di Seab sono esasperati. Sono convinto - sostiene Albrigo - che la stragrande maggioranza, visto come si stanno mettendo le cose, sarebbe felice di passare a Sel. Non è piacevole per nessuno stare in un carrozzone». L'obiettivo è manifestare pieno dissenso alle scelte operate dalla proprietà: il Comune di Bolzano ha il 99% della società, l'1% Laives. «Andremo a protestare in piazza Municipio e coinvolgeremo i cittadini».

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