Bolzano: sezioni bilingui in tutte le scuole elementari

Tommasini: «Possiamo dichiarare finita la sperimentazione. Eleviamola a sistema»


Davide Pasquali


BOLZANO. «È ora che la scuola plurilingue esca dalla sperimentazione per elevarsi a sistema». Lo dichiara l'assessore Tommasini, anticipando gli stati generali della scuola che si terranno al termine del 2011. «Entro fine legislatura porteremo una sezione plurilingue in tutte le scuole elementari». Dunque, l'esperienza della scuola Manzoni verrà elevata a sistema provinciale, volto al potenziamento della seconda lingua e, possibilmente, anche della terza, ossia dell'inglese. Le scuole elementari Manzoni, partite con la sperimentazione nell'anno scolastico 2006/07, a giugno porteranno i primi alunni plurilingui alla licenza elementare. E il prossimo anno, sempre nell'ambito dello stesso istituto comprensivo, il Bolzano VI diretto da Mirca Passarella, partirà la prima sezione plurilingue, alle medie Foscolo. Proprio coi ragazzini plurilingui della sperimentazione effettuata alle elementari. Il sogno nel cassetto, mica tanto segreto, è di portarli a livello di patentino B alla fine delle medie inferiori. Un obiettivo, teoricamente, da fine delle scuole medie superiori. L'esempio delle Manzoni, spiega l'assessore provinciale alla scuola italiana, Christian Tommasini, ha funzionato molto bene. «Soprattutto perché la dirigente e i docenti sono stati coraggiosi, e hanno trovato il supporto dei genitori, indispensabile in questo ambito». Anche altre sperimentazioni sono partite o stanno per partire, in quasi tutta la provincia. «Abbiamo fatto una disamina della scuola plurilingue o, per meglio dire, della scuola in cui si insegna non tramite l'immersione, ma servendosi dell'uso veicolare della lingua: il monitoraggio effettuato con strumenti di autovalutazione interna alle scuole e all'intendenza, ma anche esterna, come le prove Invalsi e del Goethe Institut, hanno evidenziato che i progetti funzionano, eccome: L2 viene potenziata, senza andare a scapito delle altre competenze». E allora Tommasini, che a inizio legislatura, due anni fa, aveva posto come obiettivo lo sviluppo della scuola plurilingue, adesso vuole allungare il passo. «È ora di accelerare, guardando oltre, anche perché non possiamo permetterci che ci siano scuole di serie A e di serie B. Non possiamo pensare che ci siano genitori che pensano: perché mio figlio non può frequentare la scuola bilingue e il suo amichetto sì?». Si partirà dal basso, spiega il vicepresidente della giunta provinciale. «Inizieremo dalla scuola dell'infanzia, dove già oggi si sta lavorando moltissimo. Per i bimbi di 5 anni abbiamo introdotto le lezioni gratuite, il cosiddetto approccio ludico al tedesco. I bimbi di 4 anni pagano, ma soltanto piccole quote. Punteremo ancora di più su questi progetti, come ad esempio quello partito a San Giacomo: "Mami und Papi auf Deutsch spielen". Oltre ai bimbi si coinvolgono anche gli adulti, per generare una sensazione ancora più spiccata di piacevolezza verso la lingua». Il potenziamento, però, avverrà soprattutto alle elementari e alle medie. «Lo anticipo ora, anche se i dettagli verranno elaborati dagli stati generali della scuola soltanto verso la fine del 2011. È ora di dichiarare terminata la fase di sperimentazione. Dobbiamo elevare il potenziamento linguistico a sistema. Non dev'essere più un esperimento, bensì un progetto presente nel Pof, il Piano dell'offerta formativa». I problemi non mancano, perché fino ad ora le sperimentazioni hanno riguardato i tali istituti, con le loro peculiarità. «Il sistema Manzoni, per esempio, funziona benissimo lì, ma non può essere elevato a sistema ovunque, così com'è. È anche una questione di risorse: non si possono coinvolgere e immetterre docenti all'infinito». Si dovrà studiare un sistema globale, declinabile poi nelle varie realtà. «Ma siamo già a buon punto. Per esempio, soltanto qualche settimana fa l'Istituto pedagogico ha pubblicato una serie di importanti materiali didattici dedicati al potenziamento della seconda lingua. Ora possediamo competenze e strumenti per organizzare il tutto a livello sistemico». Detto in altre parole, il singolo istitito non dovrà ripartire da zero, come fatto dalle Manzoni. «Ci saranno a disposizione competenze, personale, materiali didattici». L'obiettivo, come detto sopra, è quello di portare una sezione multilingue in tutte le scuole elementari. Questo sarà il primo passo, al quale dovranno aggiungersi gli altri. Nella prossima legislatura, «il nostro impegno sarà di portare una sezione plurilingue anche in tutte le scuole medie di lingua italiana della provincia. In tal modo, nel giro di sette o otto anni, si potrebbe arrivare a risultati importanti». A questi sforzi a partire dal basso, ossia già dalle scuole materne, potrebbe poi affiancarsi qualcosa di simile anche alle superiori. «Solo per fare un esempio - spiega Tommasini - nelle ultime settimane si sono evidenziate molte lamentele per la soppressione di un'ora di storia al liceo classico Carducci di Bolzano. Abbiamo subito tranquillizzato docenti e studenti: l'autonomia scolastica permette all'istituto di gestire la situazione, reinserendo in orario quell'ora. Ma a questo punto io farei una proposta, che si potrebbe poi allargare anche alle altre scuole: perché non tenere le lezioni in lingua veicolare?». Perché non prendere due piccioni con una fava? «Si potenzierebbe la conoscenza del tedesco, magari studiando la storia del Novencento, e in subordine la storia locale del'900, proprio in tedesco». L'assessore Tommasini si dice sicuro: «Considerando il tutto, si arriverebbe alla maturità con le conoscenze per superare il patentino A».

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