BOLZANO. I carabinieri, e gli agenti della questura, e il nucleo di prossimità della polizia municipale, e gli operai della Seab col camion dei rifiuti ingombranti, e il Corpo permanente dei vigili del fuoco, e i tecnici della Aew. Almeno una decina di mezzi, una ventina di uomini impiegati. Senza sbandierarlo tanto ai quattro venti con comunicati stampa o altro, ma comunque mezza Bolzano ieri mattina se n’è accorta: alle 8.30, dopo il pericoloso incendio che giorni fa ha costretto per ore alla chiusura di ponte Talvera, il commissario straordinario del Comune ha ordinato: adesso basta. Sgomberare. Pulire. Via tutti.

Gli sgomberi degli accampamenti abusivi dei senza tetto vengono effettuati dalla polizia municipale con una certa regolarità, ma questa volta, occorre sottolinearlo, si vede la mano del commissario straordinario. Per l’estrema rapidità. Senza veti politici, senza che si levino voci discordanti anche dalle file della maggioranza che regge la coalizione di giunta. Per ridare dignità al centro storico e alla città. Al di là dei giudizi di merito sull’opportunità o meno, un’operazione simile a quella condotta nelle prime ore della mattinata di ieri, a Bolzano, si era vista di rado. Addirittura in anticipo sulle richieste. Come già accaduto nei giorni scorsi per la risistemazione di piazza Matteotti, con il commissario intervenuto con un sopralluogo ancor prima delle richieste di attivazione da parte dei residenti.

In questo caso non si tratta di mere questioni per così dire estetiche o di pulizia. Pochi giorni fa le fiamme incontrollate avevano mandato in tilt le linee elettriche contenute nella pancia metallica del ponte. L’altro giorno un incidente simile al Soul Kitchen di Bolzano.E non è il caso che risucceda. Ergo, via i materassi, via le cucine da campo, via le sedie sottratte ai bar dei dintorni. E tutto il resto, compresa una bici nuova di zecca, custodita dai senza tetto a tre metri di altezza, fra i tralicci del ponte.

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