Bolzano, Spagnolli vuole la giuntacorta: d'accordo Svp e Pd

La proposta di Spagnolli per una giunta ad 8 - sindaco compreso - con la presenza di un assessore esterno ai lavori pubblici, due posti ciascuno per Pd e Svp ed uno a testa per Verdi e Rifondazione trova il plauso dei vertici della Stella alpina e dei democratici. Non quello dei partner più piccoli



BOLZANO. Contenti e scontenti. La proposta di Spagnolli per una giunta ad 8 - sindaco compreso - con la presenza di un assessore esterno ai lavori pubblici, due posti ciascuno per Pd e Svp ed uno a testa per Verdi e Rifondazione trova il plauso dei vertici della Stella alpina e dei democratici. Non quello dei partner più piccoli, che bocciano la proposta - pur con motivazioni differenti - e puntano, o almeno provano, ad unirsi in un unico gruppo per avere più forza contrattuale. «Assolutamente d’accordo con la giunta “corta”: meno assessori ci sono, più si lavora e meglio è. Inoltre è un chiaro segnale nella direzione di ridurre i costi della politica», sottolinea il segretario provinciale del Pd, Antonio Frena. Gli fa eco il segretario cittadino, Massimo Capelli: «Stiamo andando nella direzione giusta». Posizione supportata dal partito di raccolta. «La nostra proposta era quella di una giunta a 7, se il sindaco ritiene di portarla ad 8, possiamo essere favorevoli. Per noi è importante che si dia un’effettiva dimostrazione della volontà di risparmiare sui costi della politica», evidenzia Klaus Ladinser. Secondo la proposta fatta dal primo cittadino - che non vuole tornare indietro sui numeri della giunta - in capo al sindaco ci sarebbero competenze importanti come bilancio e piano strategico. Al vicesindaco (Ladinser, Svp) andrebbero mobilità, attività economiche, turismo, sport, e co-decisione in ambito urbanistico. Sempre per la Stella alpina - con il secondo assessorato conteso da Luis Walcher e Judith Peintner Kofler - previsti i settori di scuola, tempo libero, università, patrimonio, rapporti con le società partecipate. I due assessori targati Pd saranno Maria Chiara Pasquali (urbanistica e ambiente) e Mauro Randi (politiche sociali e giovanili). La proposta di Spagnolli prevede la cultura da assegnare ai Verdi (Patrizia Trincanato) e le medesime competenze degli ultimi 5 anni per Luigi Gallo di Rifondazione comunista (personale, organizzazione e decentramento). A questi da aggiungere un assessorato esterno con la competenza sui lavori pubblici. Si fanno i nomi dell’architetto Stefano Rebecchi e dell’ingegner Giovanni Perini, anche se il sindaco non ha dato indicazioni durante gli incontri con i partiti di maggioranza e Elio Cirimbelli afferma che «il Geis (di cui Rebecchi fa parte) ha cose più importanti di cui occuparsi, rispetto al toto-giunta ed alle poltrone».
 Fin qui la proposta di Luigi Spagnolli. La maggioranza è formata da 27 consiglieri: 10 Svp, 9 del Pd e 8 degli altri partiti (Verdi, Rifondazione, Idv, Sel, Psi e Radicali). Proprio questo gruppo di forze politiche è il più scontento rispetto all’organigramma prospettato dal primo cittadino. «Mi sembra ci sia molta tattica in questa proposta, la stretta alla giunta crea difficoltà», dice ad esempio Matteo Degli Agostini (Italia dei Valori). Per quest’ultimo le trattative non sono ancora entrate nella fase calda. «Ci riserviamo i prossimi passi alla luce di come si muoveranno tutti i membri della maggioranza», così Degli Agostini.
 Ai Verdi verrebbe data la cultura. «Ma quale cultura?» si chiede Patrizia Trincanato, sloggiata senza tanti complimenti dagli affari sociali. «Parliamo di programmi, vogliamo delle garanzie scritte», ancora l’assessore degli ambientalisti. Certo la visione culturale dei Verdi per questa terra non è quella della Svp. Fuori dalla giunta resterebbe l’assessore uscente Stefano Pagani (Psi). «Così non va, questa coalizione ha ottenuto la maggioranza di voti anche per quello che ha fatto, non si capisce perché dare i lavori pubblici ad un esterno», spiega Pagani. I socialisti non ci stanno e con il segretario provinciale, Alessandro Bertinazzo, hanno chiesto formalmente una riunione di maggioranza, finora mai avvenuta da quando si sono svolte le elezioni comunali. Secondo Bertinazzo «gli incontri fin qui avvenuti, sono da ritenersi puramente informali». «Va bene la giunta corta, ma abbiamo perplessità sulle competenze - concentrate su Svp e Pd - dove c’è uno sbilanciamento evidente e non capiamo la scelta dell’assessore esterno», dice Fabio Visentin, segretario di Rifondazione, che annuncia un giro di telefonate per rafforzare l’asse tra i partiti più piccoli della maggioranza. «La proposta di Spagnolli non dà nessuna soddisfazione alla coalizione, si avvantaggiano solo Stella alpina e Partito democratico», sottolinea Achille Chiomento, consigliere comunale della Lista Bonino Pannella. «I partiti minori rappresentano un terzo della coalizione, dobbiamo fare fronte comune, anche con forme come un gruppo unico nelle trattative e in consiglio comunale», ancora Chiomento. Stessa linea per la Sel. «Se non cambia l’impostazione, siamo pronti all’appoggio esterno», chiude Roberto Schiavo, esponente di Sinistra ecologia libertà. Le trattative riprenderanno nel fine settimana: le richieste dei partner più piccoli sono lo scoglio del momento.
 

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