Bolzano, sul monumento del Duce l'accordo è vicino / SONDAGGIO

La Volkspartei rinuncia alla prova di forza: «A noi basta la copertura»


Francesca Gonzato


BOLZANO. Durnwalder conferma: «Forse è sufficiente coprire il Mussolini, senza spostarlo dal palazzo degli uffici finanziari». Il giorno dopo la dichiarazione a sorpresa, il presidente provinciale resta intenzionato a seguire la strada del compromesso, invece di sfruttare il lasciapassare firmato dal ministro Sandro Bondi, che attribuisce alla Provincia il potere di staccare il rilievo di Piffrader.

Durnwalder è arrivato in consiglio provinciale con uno schizzo della soluzione cui sta pensando. E' una ipotesi, si affaccia anche il concorso di idee.
Per quanti retroscena ci possano essere su questa decisione, resta la sua dichiarazione: «So che se mandassi qualcuno a togliere il bassorilievo, molti si arrabbierebbero. Sono una persona pragmatica. Possiamo renderlo non più visibile e offensivo, lasciandolo al suo posto».

Durnwalder rinuncia alla prova di forza? Alla Svp viene chiesto di imparare a farlo. Due segnali precisi in consiglio provinciale. I consiglieri italiani di maggioranza e opposizione si sono pronunciati contro il disegno di legge sulla toponomastica e chiedono alla Stella alpina una discussione vera su questo tema.

Secondo segnale, l'affossamento di Julia Unterberger come candidata alla presidenza del consiglio provinciale: essendo quello un ruolo di regista, le minoranze rifiutano soluzioni preconfezionate in via Brennero. Intanto L'Obmann Theiner inizia un giro di consultazioni tra gli italiani.

Si torna al monumento. Durnwalder mostra un rendering con il rilievo di Piffrader coperto da una parete. Ci tiene a fare sapere. «E' una soluzione che mi ha suggerito un italiano». Solo il giorno prima l'Obmann Theiner spiegava che difficilmente il Piffrader potrebbe restare al suo posto: «Abbiamo ottenuto il via libera dal ministero, i nostri non ci perdonerebbero altre scelte». Ma Durnwalder ci ha pensato sopra e ricorda: «Risparmieremmo anche molti soldi. In più la nuova parete potrebbe essere messa a disposizione di qualche artista».

E il partito come l'ha presa? Durnwalder: «Mi sembrano d'accordo». Lo conferma il vicepresidente Christian Tommasini, che sponsorizza la soluzione del rilievo chiuso e storicizzato: «Mi sembra che tra gli assessori della Svp ci sia un buon clima attorno alla novità di Durnwalder».

L'assessore Sabina Kasslatter Mur si tiene sul prudente, ma ammette: «Siamo in una fase di raccolta di idee». La Svp sembra intenzionata ad aprirsi: «Su questo tema sono intervenuti molti intellettuali, si potrebbe organizzare un concorso di idee. Avevo proposto di staccare il Mussolini e installarlo sul pavimento della piazza. La proposta di Durnwalder risolverebbe il problema di avere una figura offensiva come il Duce esposta su un edificio pubblico».

Il sindaco Luigi Spagnolli aveva rinunciato a fare barricate per il Duce a cavallo, ma ora commenta: «Durnwalder ha preso atto che c'erano problemi tecnici e politici legati al trasferimento: collocarlo in un museo rischiava di renderlo ancora più potente. Metterlo in un magazzino non era pensabile, sarebbe scoppiato il caos. La copertura mi sembra una soluzione interessante. La decisione dal terreno politico si trasferisce anche in un contesto artistico. Si possono studiare soluzioni innovative, gli esempi in Europa non mancano». Lo conferma l'assessore alla cultura Patrizia Trincanato: «In Alto Adige abbiamo molti cervelli, la politica li ascolti. Resto ferma sul progetto di percorso della memoria. Il Piffrader va spiegato, non coperto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità