I NOMI DEGLI ARRESTATI E DEI FUNZIONARI INDAGATI

BOLZANO. E adesso nella vicenda delle tangenti all'Ipes di Bolzano si apre anche il fronte degli inquilini: pronti a farsi risarcire, se verrà provato che ci sono state fatture gonfiate o fatture per lavori inesistenti o non necessari che sono state fatte pagare anche a chi vive negli alloggi Ipes.
Perché i lavori di piccola manutenzione sono a carico degli inquilini e vengono fatti pagare dall’Ipes attraverso le spese condominiali.
Insomma, il sistema scoperto, se provato, potrebbe avere come parte lesa non solo l’Ipes ma anche gli affittuari dell’istituto.
Che nei palazzi ci sia tensione lo conferma Gianfranco Ponte, presidente del comitato inquilini dell’Ipes: «Verranno chieste assemblee. Con il passare dei giorni, saltano fuori dubbi sembre più forti tra gli inquilini». Il punto è questo, prosegue Ponte: «I grandi lavori di manutenzione sono a carico dell’Ipes, ma i piccoli interventi vengono fatti pagare agli inquilini attraverso le spese condominiali. Sto ricevendo molte telefonate di persone che chiedono la convocazione di assemblee perché vogliono chiarimenti». Il dubbio è, riassume Ponte, «che le furbizie sulla fatturazione riguardino anche i piccoli lavori. C’è chi mi dice “per forza le spese erano così alte, c’erano comprese anche le regalie”».
Allo stesso tempo Ponte ci tiene a prendere le distanze: «Personalmente non sono convinto che gli inquilini siano stati danneggiati».
Sulle spese condominiali ci sono state spesso proteste. L’inchiesta rischia di provocare un clima ingestibile.
Se ne rende conto Renzo Caramaschi, vicepresidente dell’Ipes, che non gira intorno all’argomento: «Se ci sono state persone danneggiate, verranno risarcite». Domani pomeriggio si terrà un consiglio di amministrazione straordinario dell’Ipes. Caramaschi è ancora infuriato, come dichiarato nella conferenza stampa di giovedì: «I dipendenti pubblici devono essere fedeli, chi vuole guadagnare in modo illecito se ne vada». Se c’è malcontento tra gli inquilini, la situazione non cambia negli uffici. Caramaschi: «Dovremo fare una assemblea con i dipendenti, perché sono completamente demoralizzati da quanto è accaduto».
Sempre Caramaschi assicura: «L’Ipes, che è stato danneggiato, darà la massima collaborazione alle indagini». Non esclude però che all’elenco possano aggiungersi gli inquilini e perfino alcuni proprietari privati (l’Ipes funge come amministratore anche in palazzi in cui ci sono appartamenti di proprietà dell’ente e di proprietà privata). Così il vicepresidente: «Non ha alcun senso sollevare ora polveroni tra gli inquilini. Ogni conto verrà esaminato, questo è chiaro, e gli eventuali danni risarciti».
Da Ponte la solidarietà ai dipendenti dell’Ipes: «La stragrande maggioranza sono persone oneste, gettate da incolpevoli nel calderone. E adesso toccherà a loro partecipare ad assemblee infuocate e magari ricevere insulti agli sportelli».
Pierpaolo Tabarro, è uno dei fiduciari Ipes (1200 appartamenti affidati al suo controllo tra via Cagliari, via Parma, via Sassari e via Bari). Non è il momento, spiega Tabarro, «di creare polveroni tra gli inquilini, come può avere la tentazione di fare Ponte. Dal mio osservatorio escludo che gli inquilini siano stati danneggiati».