Truffe

Bolzano: truffa telefonica da 1.600 euro ai danni di una tabaccheria

Un esercente è stato convinto a fare una serie di versamenti “di prova”. «Una donna si è spacciata per tecnica di una nota azienda, ma era falso» E’ scattata la denuncia



BOLZANO. Un macchinario per i pagamenti telematici con un sistema da aggiornare periodicamente, un telefono e una buona dose di spregiudicatezza. Tanto ci è voluto per estorcere quasi 1.600 euro a una tabaccheria bolzanina, nei giorni scorsi. Il fatto è stato subito denunciato ai carabinieri. Il tabaccaio rivolge un appello a colleghi e forze dell'ordine: «C'è sempre chi è più astuto di noi. La prudenza non è mai troppa. Spero che si attivi anche la polizia postale, che ha gli strumenti giusti per evitare che la truffa si ripeta».

La chiamata

Intorno a mezzogiorno, venerdì scorso, il tabaccaio ha ricevuto una chiamata da una donna («dalla voce sembrava giovane», racconta l'esercente) che si è presentata come operatrice dell'agenzia che gestisce i software per i pagamenti telematici come multe o bollette. Il tabaccaio prosegue: «Mi ha detto di dover fare "un paio di accertamenti" per aggiornare il macchinario. Gli aggiornamenti sono una prassi durante l'anno, quindi non mi sono preoccupato troppo. La donna che aveva chiamato era molto convincente, sembrava sapere il fatto suo. Sostenendo che fosse solo per "prova" mi ha chiesto di fare diverse operazioni di pagamento, cioè di caricare somme di denaro nel sistema. E ogni volta dovevo inviare la ricevuta al numero whatsapp che mi aveva dato, con tanto di codice dell'operazione. Prima mi è stato chiesto il versamento di 992 euro, poi altre sei operazioni da 100 euro alla volta, per un totale di 1592 euro».

I sospetti dell'esercente

Dopo un'ora al telefono e sette «prove» di pagamento, il tabaccaio ha cominciato a spazientirsi. O meglio: si è insospettito. Così, con il proprio cellulare ha telefonato direttamente agli uffici dell'agenzia che gestisce i software. «Ho chiesto se un loro operatore fosse in contatto con la tabaccheria in quel momento. "No, nessuno", mi hanno risposto. È un'azienda molto seria. Mi è stato detto anche che non erano affatto previsti aggiornamenti, per lo meno non per questi giorni. Ma non appena ho chiesto lumi alla mia interlocutrice, lei ha chiuso la chiamata».Il tabaccaio allora ha risentito l'azienda e la responsabile di zona. Una volta letto l'estratto conto giornaliero del macchinario, poi, ha avuto l'amara certezza:«Ero stato truffato per 1.592 euro. È vero, la tabaccheria paga per la gestione dei macchinari e per un'assicurazione, ma qui siamo di fronte a una truffa vera e propria. E qualcun altro potrebbe essere raggirato con lo stesso metodo».













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