Bolzano: truffa telematica sulle auto, otto denunce

I carabinieri: «In una settimana scomparsi 90 mila euro»


Susanna Petrone


BOLZANO. Otto le persone truffate in una settimana, novantamila euro «inghiottiti» da un conto corrente londinese e una banda ben organizzata, che crea siti così professionali da aver messo - inizialmente - in difficoltà anche i migliori esperti. I carabinieri del nucleo informativo di Bolzano, coordinati dal colonnello Andrea Rispoli, hanno scoperto una truffa telematica che riguarda la compravendita di auto usate.
Le otto persone truffate in Alto Adige rispondevano ad annunci trovati presso i più conosciuti siti di compravendita d'automobili, come per esempio il sito «autoscout», ma subito dopo venivano deviati presso un altro sito costruito ad hoc attorno alla spedizione della presunta macchina in vendita.
I truffatori, infatti, spiegano all'acquirente di avere ricevuto un'offerta di lavoro a Londra e che per questo motivo devono liberarsi al più presto possibile del proprio veicolo. Questa la spiegazione del prezzo basso della macchina o della motocicletta in vendita. Dal sito viene calcolato il percorso, i costi di spedizione, così come il presunto giorno di arrivo della merce acquistata (fra i tre e quattro giorni dal pagamento di un preavviso).
Dopo due giorni, però, gli acquirenti ricevono una e-mail fasulla dalla dogana francese, nella quale viene chiesto il pagamento di 2-3 mila euro per permettere il passaggio del veicolo. Se l'acquirente abbocca allora dopo due giorni arriva una nuova e-mail, ma questa volta dalla dogana tedesca.
In questo modo la banda è riuscita a truffare otto persone, sette altoatesini e un uomo di Rimini, riuscendo a farsi inviare su un conto corrente ben novantamila euro. La prima denuncia è stata presentata una settimana fa dall'imprenditore di Rimini che doveva incontrarsi con una persona a Bolzano per acquistare una macchina trovata via internet. L'uomo aveva ricevuto un numero di cellulare al quale però nessuno ha più risposto una volta messo piede nel capoluogo altoatesino. A quel punto la persona truffata si è messa in contatto con i carabinieri e ha denunciato il fatto spiegando le modalità. Da lì è partita l'indagine telematica avviata dal nucleo informativo - che è stato istituito da pochi mesi a Bolzano dal colonnello Rispoli - che ha scoperto altre 7 truffe. Si indaga sull'identità della banda che dovrebbe essere all'estero.

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