Bonus 80 euro, tremano  più di 150 mila altoatesini 

La manovra finanziaria potrebbe tagliarli. Di Maio e Salvini: «Non succederà»  Marco Pirolo (Caf/Cgil): «Va mantenuto seppure con tutti i suoi difetti»



BOLZANO. Nell’ultimo vertice di governo il ministro Giovanni Tria ha ipotizzato il taglio del bonus Renzi da 80 euro, ma Salvini e Di Maio smentiscono. «Se la sforcibiata dovesse passare - spiega Marco Pirolo del Caf Cgil circa 154 mila altoatesini si troverebbero comunque le tasche più leggere. Per questo il bonus va mantenuto ... con tutti i suoi difetti e questo perchè la rimodulazione del sistema finirebbe col favorire i redditi medio alti».

"Cittadini, tranquilli".

Lo dice Luigi Di Maio, concorda Matteo Salvini.

I due vicepremier alzano la voce: servono risorse non risicate per avviare da subito flat tax e reddito di cittadinanza ma non si prenderanno - assicurano - né da un aumento dell'Iva, né dalla cancellazione degli 80 euro. E qui iniziano i problemi e le tensioni. Perché invece Tria va ripetendo che le coperture vanno trovate: «La revisione Iva e trasformazione degli 80 euro sono due ipotesi».

La platea dei beneficiari del bonus è sterminata. In Alto Adige - stando ai dati del Caf Cgil relativi al 2016 - sono poco più di 154 mila (154.560) le persone che dovrebbero dire addio agli 80 euro. Più di centocinquantamila lavoratori che sicuramente si ricorderebbero del taglio al momento del voto. «Il bonus Renzi - spiega Pirolo - è un credito Irpef riconosciuto dal datore di lavoro al lavoratore dipendente, assimilato direttamente in busta paga e senza il bisogno di presentare alcuna domanda. Spetta nella misura di 960 euro all’anno ai lavoratori con reddito complessivo fino ai 24.600,00 euro e scende d’importo per coloro che hanno un reddito compreso tra i 24.600 euro ed i 26.600 euro. Non è invece corrisposto ai lavoratori con redditi inferiori agli 8.174,00 euro e ai pensionati. Il bonus - continua - ha fatto molto discutere quando è stato istituito soprattutto perché non verifica il reddito complessivo familiare ma il reddito del singolo creando inevitabilmente delle diseguaglianze in quanto se due coniugi hanno un reddito ed entrambi non superano i limiti previsti, entrambi beneficiano del bonus mentre se un nucleo familiare monoreddito supera il limite di reddito non gli viene riconosciuto. E stando ai dati redditi 2016 sono stati circa 1,4 milioni i contribuenti tenuti alla restituzione parziale o totale del credito Irpef erogato in busta paga su base nazionale, in Alto Adige circa 7.000 coloro che l’hanno dovuto restituire, ma sono numerosi coloro che hanno potuto comunque usufruire della quindicesima mensilità. In Alto Adige ci sono 174.358 lavoratori attivi nel settore privato di cui 125.706 full time e 48.652 part-time a cui dobbiamo aggiungere i circa 50000 dipendenti del settore pubblico per un totale di circa 224.000 lavoratori attivi di cui il 69% beneficia - appunto - del bonus».

Il bonus è un beneficio legato al reddito e hanno diritto all’agevolazione i lavoratori con reddito fino 26.600 a partire dal 2018. Al contrario sono esclusi dall’agevolazione erogata nella forma di credito Irpef i lavoratori con redditi complessivi inferiori agli 8.174,00 euro, ovvero i cosiddetti incapienti d’imposta, in quanto le detrazioni per lavoro dipendente in tal caso sono superiori o pari all’Irpef lorda dovuta. Ecco il bonus sulla base di 12 mesi di lavoro e in base al reddito:

0 - 8.174 euro0 euro

8.174 - 24.600 euro960 euro

24.800 euro864 euro

25 mila euro768 euro

25.500 euro528 euro

26.600 euro0 euro.













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