Bonvicini, dopo 2 anni via libera del Tar

Il tribunale respinge i tre ricorsi dei residenti. Il sindaco: «Sono rasserenato». Il proprietario della clinica: «Subito i lavori»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Il Tar ha respinto tutti e tre i ricorsi dei residenti e dato il via libera, dopo due anni e mezzo di blocco, all’ampliamento della clinica Bonvicini che convive da mesi col cantiere fermo ed una montagna di detriti alle spalle.

Sollevato Paolo Bonvicini: «Oggi m’incontro col direttore dei lavori, spero di riattivare il cantiere quanto prima. La nuova clinica dovrebbe essere pronta nell’arco di un anno e mezzo. Per me e per tutti i miei collaboratori questo è un gran giorno. Ricordo a tutti che l’ampliamento non è mai stato un mio sfizio ma è imposto dalle nuove regole per l’accreditamento. Insomma o cambio o chiudo». Sulla questione interviene anche il sindaco Spagnolli: «Sono molto rasserenato da questa notizia. Finalmente si potrà completare un intervento che mette a norma una casa di cura frequentata da migliaia di bolzanini, che potranno così fruire di una maggiore qualità della vita durante la loro malattia». Ricordiamo che lo scorso gennaio lo stesso Spagnolli aveva invitato i giudici «a mettersi una mano sul cuore». «La clinica offre un'importante servizio alla città - aveva detto - non vorrei mai che venisse meno. Sono molto preoccupato per i tempi lunghi della vicenda provocati dal Tar, non perchè il tribunale non abbia diritto di prendersi tutto il tempo che la legge gli consente, ma perchè è bene ricordare che qualora le decisioni richiedano anni, le aziende nel frattempo possono anche fallire o gli imprenditori non reggere. Tenere fermo un cantiere per 24 mesi è cosa oggettivamente molto costosa». Acqua passata, adesso la decisione è presa.

«E’ vero è presa - spiega Sergio Coletti, legale di Bonvicini - la battaglia è stata lunga ma alla fine il collegio giudicante (presidente Margit Falk Ebner, consiglieri Luigi Mosna, Terenzio Del Gaudio e Peter Michaeler) ci ha reso giustizia su tutto, dalle distanze, alla cubatura ecc. ed ha condannato i ricorrenti a rifondere 4 mila euro di spese alla Provincia, 6 mila euro al Comune ed a pagare 12 mila euro per la consulenza tecnica».

Ricordiamo che il progetto per ampliare la clinica, indispensabile per poter ottenere le convenzioni dall'Asl e mantenere i posti di lavoro (ora la struttura, senza l'adeguamento, lavora in deroga) è pronto dal 2008. Poco dopo però i vicini di via Pacher avviano una battaglia legale senza tregua che provoca stop a raffica fino a quando nel novembre 2013 la sospensiva di un anno per richiedere la superperizia.

«Ho cambiato il progetto così tante volte - racconta Bonvicini - che non le ricordo più».

Il progetto è stato vivisezionato e risponde ai parametri.

«Li hanno messi a confronto con le strutture ospedaliere di tutta la provincia. Adesso è finalmente arrivato il via libera del Tar. Sono sereno perchè la giustizia ha preso atto della congruità e della necessità di costruire la cubatura richiesta. Ringrazio tutti i miei collaboratori che hanno continuato a lavorare, offrendo la miglior qualità possibile, in mezzo all’evidente disagio provocato dal cantiere aperto. Posso veramente tirare il fiato. In questi mesi che per me sono stati lunghissimi mi sono messo nei panni dell'Asl e delle altre cliniche che premono per la convenzione quando io lavoro in deroga. Ho dovuto reimpostare la pianta dell'edificio non sapete quante volte. Ma via Pacher non sarà toccata. Ho chiuso anche due finestre che davano fastidio ad un vicino. Ogni cosa è in ordine ora ed i giudici hanno deciso. Posso finalmente lavorare all’ampliamento».

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