la deputata del Pd 

Boschi: «Non si governa con i selfie Dico no a pericolosi salti nel buio»

BOLZANO. Maria Elena Boschi è uno dei simboli della alleanza tra Pd e Svp, dalla giunta provinciale, ad alcuni Comuni, alla sua stessa elezione alla Camera nel collegio di Bolzano. Quella alleanza è...



BOLZANO. Maria Elena Boschi è uno dei simboli della alleanza tra Pd e Svp, dalla giunta provinciale, ad alcuni Comuni, alla sua stessa elezione alla Camera nel collegio di Bolzano. Quella alleanza è ora messa in discussione. Maria Elena Boschi ha accompagnato la campagna elettorale del Pd per le provinciali. La abbiamo intervistata.

I vostri avversari dicono che a Palazzo Widmann è tempo di cambiare.

«È ovvio che si possa fare sempre meglio, ma è un azzardo cambiare, quando le cose funzionano. Noi abbiamo un punto di forza: avere governato bene insieme, Svp e Pd, per anni. È una coalizione che i cittadini hanno avuto modo di sperimentare. Con noi non c’è una scelta a scatola chiusa. Sentendo certe critiche, penso a quanto sia stato fatto di buono per il welfare, lo sviluppo sostenibile, una crescita che ha puntato sempre al dialogo con il mondo dell’economia e le parti sociali».

Il Pd è in difficoltà, mentre la Lega cresce ogni giorno: probabilmente ci sarà un presidente leghista in Trentino, Fugatti, e un consiglio regionale con nuovi equilibri. Nella Svp la spinta per una alleanza con la Lega esiste.

«Intanto cosa succederà a Trento e a Bolzano si saprà solo domenica. Abbiamo ancora giorni importanti per la campagna elettorale e, secondo me, il Pd sorprenderà in positivo qui in provincia di Bolzano. La domanda che si devono fare i cittadini dell’Alto Adige/Südtirol è se vogliono anche qui al governo del territorio quella Lega che sta portando il Paese di nuovo in rischio recessione. Un partito che mette a rischio il risparmio dei cittadini, frutto di lavoro e fatica, che impoverisce le famiglie. È la Lega che ha tradito ogni promessa di ridurre le tasse, per favorire solo misure assistenziali come il reddito di cittadinanza in cui si pagano i cittadini per stare a casa senza far nulla anziché creare posti di lavoro. Io non penso che i cittadini dell’Alto Adige/Südtirol vogliano importare queste idee. Poi chiaramente c’è tutto il tema dell’Europa. Come farebbe, nel caso, la Svp a gestire i rapporti con l’Europa? Svp e Lega hanno visioni radicalmente diverse sull’euro, sull’Ue, sul rapporto con la Germania. Sono temi chiave e tutt’altro che astratti, direi che sono vicinissimi a tutti noi».

Lei si appella al pragmatismo, ma la politica è sempre più emozionale.

«Non penso che abbia suscitato molte “emozioni” positive la scelta di Salvini di presentarsi domenica scorsa in Südtirol a bere la birra. Non basta togliersi la solita felpa e cambiare abiti per poter pensare di capire una comunità. Il rispetto per una storia anche complessa di dialogo e convivenza, che oggi è un modello positivo nel mondo, richiede ascolto e umiltà. Alcune scene teatrali sono utili per i selfie, ma la gente di qui ha senso pratico e non si lascia ingannare. E poi sinceramente alla fine si devono fare anche i conti, nel senso letterale del termine. Chi lavora sodo, cosa pensa del reddito di cittadinanza? È una proposta del M5S, ma passerà con i voti della Lega. E la Lega, dal canto suo, promette la riduzione delle tasse, ma tale resterà: una promessa. Anzi, peggio. Per provare a riconoscere quella specie di flat tax a 600 mila italiani, il restante 99 % degli italiani si vedrà ridurre le agevolazioni fiscali. Le famiglie e le imprese pagheranno più tasse».

La scelta della Svp dipenderà anche dal partito che potrà garantire un collegamento di lista vincente per le elezioni europee. Il Pd è ancora in grado di assicurare un seggio alla Svp per Dorfmann?

«Una cosa alla volta. Intanto domenica serviranno più voti possibile al Pd e alla Svp, cioè più eletti possibile. Con tutto il rispetto per Dorfmann, per noi vengono prima le sorti di tutti i cittadini dell’Alto Adige che quello di una singola persona. Dobbiamo garantire la qualità della vita, i servizi sociali efficienti, la crescita economica, che per noi viene prima di qualunque strategia politica. Il buon governo della provincia non può ruotare attorno a un seggio di Bruxelles, che comunque non è all’ordine del giorno adesso e comunque non decido certamente io. E la Svp come penserebbe di gestire una campagna elettorale per le europee come alleata della Lega? Andrebbe a braccetto con i sovranisti amici di Salvini, che mettono in discussione l’Unione Europea e l’euro? Ne sarei stupita».

(fr.g.)













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