Brennercom, il patto dei soci pubblici

È prevista oggi la firma dell’intesa che garantisce il 51% . Ma intanto è definitiva la legge sulla estromissione



BOLZANO. La «Lex Brennercom» è ora ufficiale. La Camera ha approvato ieri, con voto di fiducia, la conversione in legge del decreto sugli enti territoriali. La settimana scorsa la legge era stata approvata dal Senato. Con il voto di ieri è quindi definitiva. Il testo contiene l’ormai famoso emendamento del senatore Karl Zeller (Svp), che rafforza la posizione della Provincia, di Asm e Selfin nel braccio di ferro con Brennercom sulla estromissione dei soci pubblici dalla società stessa.

È intanto atteso in queste ore il provvedimento del giudice Ulrike Ceresara del Tribunale delle imprese, che deve decidere se confermare o meno la misura cautelare adottata nelle scorse settimane, che ha sospeso le delibere attraverso cui il consiglio di amministrazione di Brennercom ha estromesso i soci pubblici. Il caso Brennercom è fitto di eventi che si intrecciano in queste giornate.

L’alleanza dei soci pubblici. Questo pomeriggio a Palazzo Widmann è prevista la firma del patto parasociale tra Provincia, Selfin, Asm Bressanone e Autobrennero. È l’accordo che blinderà in una strategia comune i soci pubblici, ad esempio sulla decisione di vendere o meno le proprie quote. Perché, come ribadiva ieri pomeriggio il presidente provinciale Arno Kompatscher, «la sospensione delle delibere di Brennercom deliberata dal giudice Ceresara sancisce che siamo ancora soci di Brennercom».

Attraverso il patto parasociale, i soci pubblici rappresentano la maggioranza assoluta della società, rispetto al 48,32 per cento detenuto da Athesia. La Provincia controlla infatti il 42,35, Selfin il 4,21%, Asm l’1,73%e Autobrennero 2,71%: in totale i «pubblici» collegati dal patto parasociale conteranno sul 51% delle quote. Naturalmente, se il giudice Ceresara dovesse oggi annullare la sospensiva, è probabile che venga rinviata la firma del patto parasociale.

La trattativa sulla fibra ottica. In parallelo alla vicenda giudiziaria inizia la trattativa sulla cessione da Brennercom alla Provincia di 100 chilometri di cavi di fibra ottica della dorsale tra Bolzano e Merano e tra Bressanone e Prato Drava con il relativo know how. È questa la proposta di transazione discussa nell’incontro della scorsa settimana tra il presidente provinciale Arno Kompatscher, Michl Ebner (Athesia) e l’amministratore delegato di Brennercom Karl Manfredi. Kompatscher si è dichiarato interessato, ma chiarisce che la trattativa sulla fibra ottica non sostituirà la vicenda giudiziaria: «La nostra qualità di soci di Brennercom va sancita, su questo non arretriamo. La decisione è nelle mani dei giudici, anche se, alla luce della legge appena approvata, che fa chiarezza sul quadro giuridico, la soluzione più semplice sarebbe che il Cda di Brennercom tornasse sui propri passi». Un accordo sulla banda larga sarebbe invece benvenuto, sottolinea Kompatscher: da anni la Provincia punta ad acquisire le dorsali di interesse strategico. I tecnici provinciali e di Brennercom si riuniranno per valutare l’asset, il valore della banda larga di Brennercom dal punto di vista tecnico e finanziario.

La legge. Il Cda di Brennercom in giugno dichiarò decaduti i propri soci pubblici in applicazione della legge nazionale n.147 del 2013, che impone agli enti pubblici la dismissione delle proprie partecipazioni societarie prive di rilevanza strategica. L’emendamento Zeller, diventato ieri legge, fornisce una interpretazione autentica della legge 147, prevedendo che non si applichi agli enti (come la Provincia) che abbiano varato un piano di razionalizzazione delle partecipazioni. E in ogni caso, l’estromissione sarebbe competenza della assemblea dei soci e non del Cda. (fr.g.)

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