Brennero, austriaci “padroni” dei binari

I gendarmi presidiano la stazione in territorio italiano, tensione con i nostri poliziotti. Interviene il questore


di Riccardo Valletti


BOLZANO. È salita di qualche grado, ieri mattina, la temperatura in stazione a Brennero, tra polizia italiana e austriaca. Il motivo, come nei giorni scorsi, è la “strana” abitudine dei gendarmi austriaci ad arrivare con ampio anticipo, fino a tre ore, prima che il turno inizi ufficialmente, per piazzarsi sulle banchine con fare non apertamente operativo, ma nemmeno stando seduti in un angolo.

Un’atteggiamento vissuto da parte dei poliziotti come uno sconfinamento ufficioso dei colleghi stranieri, ai quali gli accordi internazionali affidano soltanto il ruolo di osservatori, e soltanto sui treni. È successo così che dopo alcuni giorni di insistenza in questo pattugliamento “discreto” delle banchine, qualche agente italiano si sia lamentato con il suo omologo austriaco: una presa di posizione, a quanto pare, completamente pacifica e senza nessuna tensione tra il personale, ma che comunque ha infastidito i gendarmi abbastanza da alzare il telefono e chiamare Innsbruck. La telefonata è subito rimbalzata in questura a Bolzano, richiedendo, sembra, l’immediato intervento del questore Lucio Carluccio per ricondurre la situazione ad una piena collaborazione.

Anche se risolta immediatamente, la questione però mostra il nervo scoperto di una situazione difficile da digerire, con precedenti episodi di frizioni all’interno delle scorte trilaterali per l’atteggiamento a volte esuberante dei poliziotti stranieri sul territorio italiano. Soprattutto dopo la chiusura delle frontiere tedesche e il rafforzamento delle pattuglie sia sui treni che alla frontiera.

Ieri sono stati 55 i migranti riconsegnati al commissariato di Brennero dagli austriaci, che si sono aggiunti ad una trentina di ospiti che hanno passato la notte tra domenica e lunedì nella sala allestita dalla Provincia con bagni e brandine e gestita dal personale della Volontarius. Ieri sera, molti erano già ripartiti, ma nel frattempo si erano aggiunte alcune decine di nuovi arrivi da sud, sempre con lo stesso obiettivo in mente: la Germania. Di situazione fluida parlano gli analisti e gli operatori di mediazione e accoglienza, con picchi di arrivi e cali improvvisi. Un dato ormai accertato è che la sospensione di Schengen da parte della Germania sta avendo effetto: se prima il transito durava 12 o al massimo 18 ore, ora per chi cerca un varco si prospettano anche due giorni di attesa. E questo, con i nuovi sbarchi a Lampedusa degli ultimi giorni, fa pensare ad un progressivo aumento di migranti in sosta finché il blocco non verrà rimosso. Per far fronte a questa evenienza, la Provincia ha già disposto un’area destinata all’attendamento di emergenza della Protezione Civile, già preallertata e pronta a montare le strutture in sette ore.

Anche a Bolzano la situazione avanza in progressione: ieri erano circa 70 i migranti che hanno passato la notte sui binari tentando di salire su qualche treno, anche se regionale, purché diretto a nord.

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