Brennero, il 24 corteo dei centri sociali
Hanno già aderito i gruppi di Bologna, Rimini e Reggio. La richiesta in questura presentata da un deputato di Sel
BOLZANO. Torneranno. E faranno esattamente lo stesso percorso della manifestazione che il 3 aprile si concluse con 30 feriti e un fermo dopo gli scontri con la gendarmeria austriaca. I centri sociali, dunque, si ricompatteranno nuovamente al Brennero per schierarsi contro un’Europa che alza i muri ai confini. Gli organizzatori hanno consegnato la richiesta alla questura di Bolzano. Al fianco del responsabile del centro sociale Tpo di Bologna Gianmarco De Pieri la domanda presenta in calce anche la firma del deputato di Sel Giovanni Paglia.
Questa volta, insomma, c'è anche una sorta di cappello politico e istituzionale sull'iniziativa.
Restano, però, le preoccupazioni per quello che potrà essere il clima al Brennero domenica. La questura di Bolzano, infatti, dopo aver esplicitamente negato l'autorizzazione a manifestazioni «che blocchino la circolazione in prossimità del confine» è impegnata in queste ore a valutare la richiesta. Per ora è stato presentato il regolare preavviso e i contatti, già avviati nei giorni scorsi con i promotori, non hanno fatto emergere particolari criticità. Oggi, in una riunione al commissariato del governo, si analizzeranno i dettagli. Come al solito ci saranno precisi limiti da rispettare: il corteo, ribattezzato «Marcia per la libertà di movimento», avrà inizio con il ritrovo nell'area davanti alla stazione e poi punterà verso il confine. Se lo farà in modo ordinato e senza arrecare disagi a residenti ed esercizi commerciali non ci saranno problemi.
La gendarmeria austriaca ha già fatto sapere che non sarà per nulla tenera con chi sgarra. «Arriveremo a mezzogiorno con i pullman nel parcheggio dell’outlet Dob - fanno sapere dal centro sociale Tpo - e sicuramente ci saranno tre pullman da Bologna, uno da Rimini e uno da Reggio Emilia. Stiamo allacciando contatti, infine, con altre realtà italiane».
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